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IL ROMANISTA (V. META) - Forse era scritto che i destini paralleli dei 92 e dei 93 finissero per intrecciarsi proprio in una sfida con la Fiorentina, lavversaria per antonomasia tanto delluna quanto dellaltra annata.
bello e difficile.
Sensazioni contrastanti quelle di chi negli ultimi anni ha legato ai viola successi e sfortune. Cè chi come Federico Viviani, Mattia Montini e Paolo Frascatore alla Fiorentina associa una delle giornate peggiori della propria carriera in giallorosso, quel 2-1 nellultima partita delle final-eight Allievi 2009, quando alla Roma bastava un pari per andare in finale e invece Babacar e Carraro fecero saltare tutto, in una partita a nervi tesissimi, finita con Sini e Agyei espulsi (quella Fiorentina avrebbe poi battuto 3-1 lInter nella finale scudetto). Se lo ricorda bene anche Mirko Pigliacelli, che quel giorno difendeva i pali della Roma e si vide irridere da un pallonetto di Carraro, autore del secondo gol viola. E se lo ricorda anche Gianluca Caprari, a segno quel giorno, ma pronto a prendersi la più gustosa delle rivincite battendo puntualmente i viola ogni volta che li ha incontrati con i 93.
Nella scorsa stagione la sfida Roma-Fiorentina va in scena ben quattro volte e la vincitrice è sempre la stessa. Si comincia con landata del campionato: si gioca al Poggioloni, la Roma va sotto di due gol, sulle tribune già fanno festa i tifosi di casa. Non avevano fatto i conti con Cicretti, Piscitella e Buscia, che nel giro di venti minuti accorciano, pareggiano e completano la rimonta. Stesso copione al ritorno, con la Roma già ampiamente qualificata ai sedicesimi: per dieci minuti Matos imperversa sulla sinistra, poi la squadra di
Stramaccioni viene fuori e ribalta lo svantaggio con Carboni, Falasca e Barba. In mezzo cera stata la finale del Torneo di Arco, 1-0 Roma grazie a un altro gol di Falasca, che regalava alla Roma un trofeo che mancava da cinque anni. Il momento più alto, però, sarebbe arrivato il 12 giugno scorso a Montepulciano.
Prima gara del girone eliminatorio delle final- eigth, Leonardi e Ciciretti piegano la Fiorentina dei vari Bittante, Biondi, Grifoni e Matos. Comè andata a finire lo dice bene il tricolore che Amato Ciciretti ha tatuato sul polpaccio.
Cè poi Alberto De Rossi, che ha incontrato la Fiorentina per lultima volta nel 2006, quando la Roma degli 87 fu sconfitta 2-1 ai supplementari nei quarti di campionato. Un ko che fece infuriare Bruno Conti e che il tecnico ha voglia di vendicare, magari con cinque anni di interessi.
Infine cè anche chi la Fiorentina in carriera non lha mai incontrata: per Luca Antei, ex Tor di Quinto e oggi leader della difesa, la sfida con i viola sarà un inedito. I destini paralleli stanno per convergere al Franchi