Da Florenzi a Viviani: è festa Roma

18/03/2011 alle 11:13.

IL ROMANISTA (V. META) - Spenti i riflettori del Franchi, sfumati gli ultimi applausi, resta solo l’adrenalina. Il pareggio di Frascatore a cinque minuti dalla fine riaccende improvvisamente speranze ed entusiasmi difficili da mettere in riga. In sala stampa si presenta un Alberto De Rossi visibilmente provato dal convulso finale di partita

È passata da poco l’una e mezza quando il viaggio di ritorno verso Roma fa tappa in un autogrill nei pressi di Attigliano: ci si aspetterebbe forse di vedere sbucare dal pullman facce assonnate o quantomeno stanche, invece la Roma è più sveglia che mai. «Dormire? Macché!» dice un Federico Viviani curiosamente in ciabatte, avviandosi all’ingresso del bar che improvvisamente si riempie di giallorosso, invaso da sorrisi e battute di venticinque ragazzini terribili. Fra i primi a scendere c’è Paolo Frascatore, forse ancora più sorridente del solito (sarà merito del gol?). Una sosta veloce, il tempo di rifocillarsi e sgranchirsi le gambe prima di riprendere la marcia. Mentre dal pullman balena la curiosa immagine di Sebastian Mladen seduto al posto di guida, c’è anche chi ne ha approfittato per portare un souvenir a casa: così ecco il fisioterapista Roberto Margutta stringere in mano un coniglio bianco di peluche, sotto lo sguardo perplesso e divertito di giocatori e staff, al punto che il dei portieri Valenti non riesce a trattenere una risata. «Oh, stiamo a aspetta’ voi» dice qualcuno quando dal bar escono i ritardatari Ciciretti e Sabelli. «Siamo tutti, possiamo andare?». Sì, la Roma c’è tutta. E nonostante l’ora tarda, c’è anche un tifoso abituale del Bernardini, la voce solitaria che accompagna l’ingresso in campo della squadra con un “Roma Roma Roma” appena più gracchiante della versione dell’Olimpico: «Daje mister, mo’ c’è il ritorno, ce la possiamo fa’». Alberto si limita a sorridere, la scaramanzia impone prudenza, poi sale sul pullman. La marcia verso Roma può riprendere.