Da Baar a Trebiciani quei tecnici ragazzini

16/03/2011 alle 10:50.

CORSPORT (R. LORIA) - Deve essere una strana sensazione quella vis­suta da Vincenzo Montella. Solo un paio di anni fa veni­va considerato vecchio. Oggi è ritornato improvvisamente giovane. Prodigi del passag­gio dal campo alla panchina. Vecchio come giocatore, gio­vane come allenatore. Mon­tella, però, a chi sottolinea la sua poca esperienza da tec­nico, può far presente di non essere

GIOVANI – Sfogliando all’in­dietro gli almanacchi e la storia della Roma troviamo altri allenatori giovanissimi, addirittura più di Montella ed Eriksson. Uno di questi è Antonio Trebiciani, che il 15 aprile 1973, a soli 35 anni, raccolse addirittura l’eredi­tà del “Mago” Helenio Her­rera, esonerato dal presi­dente Anzalone. Trebiciani era un volto del tutto scono­sciuto, ma anche lui come Montella aveva avuto espe­rienza da allenatore nelle giovanili. Un mondo, quello del calcio giovanile, in cui tornò dopo le due esperienze con la prima squadra della Roma (fu chiamato a sosti­tuire anche Liedholm nel 1977) e in cui ancora oggi la­vora.

UNGHERIA - A voler cercare il più giovane allenatore della storia della Roma, però bi­sogna andare indietro fino al 1931, quando l’ungherese Janos Baar, a soli 32 anni, ereditò la panchina della Ro­ma da Burgess, allontanato dall’allora presidente Sacer­doti. Baar si dimostrò alle­natore preparato tecnica­mente, ma di poco polso e la sua storia romanista si con­cluse in meno di un anno.

GIOCATORI-ALLENATORI – Ci so­no poi nella storia della Ro­ma anche alcuni protagoni­sti che sono passati diretta­mente dal campo alla pan­china. Uno di questi è lo sve­dese Gunnar Nordhal, che nella stagione 1957/58 passò da ruolo di centravanti a quello di allenatore dopo l’esonero del britannico Stock. E lo fece bene, tanto da meritarsi la conferma nella stagione successiva. In pieno periodo bellico, a 35 anni, anche il del primo scudetto, Guido Ma­setti, assunse il ruolo di alle­natore- giocatore. Un pas­saggio diretto come fu quel­lo di Luigi Brunella, che nel­l’annata 1947/48, dopo il fal­limento dell’ungherese Sen­key, si prese la responsabilità (a 34 anni) di guidare la squadra, ma an­che di segnare il gol della vittoria contro la Salernita­na che valse la salvezza del­la Roma.