C’è bisogno urgente di Pizarro ma la dipendenza è inquietante

01/03/2011 alle 09:15.

CORSPORT (L. CASCIOLI) - I lupi, si sa, perdono il pelo, perdono le occasioni, per­dono gli allenatori, ma non perdono il vizio. Stavolta pe­rò perdono anche Pizarro, che adesso è il giocatore del­la Roma che rischia di più, da quando tutti hanno avuto la prova provata che la Ro­ma, questa Roma, dipende soprattutto da lui. Montella il suo compitino lo aveva fatto bene: modulo tradizionale, intensità di gioco, scambi più veloci. Il tutto orchestrato dal cileno in cabina di regia. Una Roma ordinata, tonica e pun­tuale che senza fare grandi cose, senza ricorrere a gran­di giocate, tenendo anzi i suoi campioni alla briglia, aveva facilmente maturato un tran­quillo vantaggio, sfruttando due occasioni da calcio piaz­zato.

Ci consola solo il pensiero che i nuovi padroni della Ro­ma non potranno essere in­gannati da presunte rinascite della vecchia squadra. Né potranno puntare a semplici ritocchi. Ci vuole un radicale, paziente piano di rilancio, salvando quello che c'è sal­vare di questa Roma, ma tracciando, assieme al tecni­co, a cui affideranno la re­sponsabilità di gestirlo, un programma di ricostruzione serio, coerente e ragionato. Prendersela con l'allenatore è solo una vigliaccata e Ra­nieri non ha bisogno di assu­mere le sue difese. I proble­mi che ha dovuto affrontare li conosciamo tutti. E sappia­mo anche che alla fine è sta­ta anche colpa sua, specie quando ha pensato di ricon­durre la squadra sui giusti bi­nari, rompendo con alcuni giocatori, colti in flagrante difesa dei propri interessi personali.

Il romanticismo nel calcio è finito da un pezzo. La crisi della Roma rivela in modo vi­vo ed attuale che nella Roma, in questi ultimi anni si è re­spirato troppo odore di chiu­so e l'ipotesi che si trattasse solo di scelte sbagliate dalla panchina è sempre molto piaciuta a qualche tifoso illu­so e a qualche critico troppo indulgente. Per adesso non ci resta che sperare che Pizarro recuperi presto. Anche se questa Roma, che sembra di­pendere da un solo giocatore è l'immagine più inquietante della crisi.