IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - E arrivata allo stadio dopo essere stata a palazzo Chigi da Gianni Letta convinta di assistere a ben altro tipo di partita. E invece Rosella Sensi è stata, lei come tutti, spettatrice della disfatta giallorossa
Col campionato che sembra ormai perso, almeno per quanto riguarda lo scudetto, lobiettivo è deve essere la Champions. E per questo bisogna ricominciare a vincere subito, già da domenica a Genova. Anche perché fallire lobiettivo quarto posto sarebbe gravissimo per le casse del club, indipendentemente da quello che a livello societario succederà nelle prossime settimane. Senza dimenticare, anzi, la partita di mercoledì sera contro lo Shakthar. Come confermato anche da Gian Paolo Montali: «Qui si parla sempre di società e futuro, ma cè una Champions da conquistare per il prossimo anno e una da giocare adesso, con una qualificazione da conquistare che non sarà affatto facile. Concentriamoci su questo». Secondo alcune voci che si erano diffuse ieri nel post partita, la Sensi avrebbe pensato anche al ritiro fino alla partita di Coppa ma poi si sarebbe deciso, ancora una volta, di dare fiducia alla squadra. Perché è da loro che serve ripartire. Sono loro che devono isolarsi da tutto e tutti e pensare a fare il lavoro per cui sono pagati. La Sensi, così come ha detto nel dopo partita di San Siro, ha chiesto questo. Pretende rispetto per la maglia della Roma e per i tifosi. Punto. Il presidente giallorosso ha lasciato lo stadio circa mezzora dopo la fine della partita. Dopo di lei, alla spicciolata, sono andati via tutti gli altri giocatori. Da Mexes, presente in tribuna e scurissimo in volto, a Totti, tra i primi ad andare via dallOlimpico, fino a Vucinic e Menez, usciti dallo spogliatoio con gli occhi bassi. Nessuna dichiarazione da parte del Capitano, solo tanta voglia di dimenticare una serata bruttissima. Nello spogliatoio i giocatori non si sono parlati: troppa era lamarezza, troppa la delusione. Se ne riparlerà oggi a Trigoria, quando la squadra si ritroverà per preparare la partita contro la formazione di Lucescu. Con la speranza che, a mente fredda, le cose sembrino migliori.