Società: 15-20 giorni per le firme

18/02/2011 alle 10:13.

CORSPORT (P. TORRI) - Quindici, venti giorni per le fir­me, come di fatto ha annunciato ieri il dottor Paolo Fiorentino alla squadra. Un paio di mesi perché venga concluso tut­to l’iter per il passaggio di proprietà del­la Roma che prevede anche il lancio del­l’Opa e la richiesta d’autorizzazione al­l’antitrust. E’ un percorso complesso, ma sta andando avanti,

Il lavoro sta proseguendo, siamo in una fase in cui sono all’opera soprattut­to gli avvocati per stilare materialmen­te i contratti che come è facile immagi­nare non sono una passeggiata di salute. E, per quello che ci risulta, al momento gli imprenditori coinvolti rimangono quattro, il grande capo DiBenedetto, poi Pallotta, Ruane e D’Amore. E con questi Unicredit è intenzionata a chiudere, con­sapevole che dopo ci sarà sempre tempo per altre new entry.

Per ora, infatti, al­l’orizzonte non ci sarebbe l’ingresso di un investitore cinese, individuato in Kenneth Huang che un anno fa provò ad acquistare il Liverpool. Huang è stato uno di quegli imprenditori che, nel mo­mento in cui partì il processo di vendita, è stato contattato ( dall’advisor Rot­schild) per verificare una sua eventuale disponibilità ad acquistare la Roma. Il contatto non si è mai esaurito e potreb­be essere proposto agli americani in un secondo momento, con Huang che po­trebbe essere disponibile ad acquistare un dieci del sessantasset­te per cento che america­ni e Unicre­dit rileveran­no da Roma 2000 diven­tando di fatto gli eredi del­la famiglia Sensi rimasta al timone del­la Roma per quasi diciotto anni.

Ma per ora è da ritenere con ragione­vole certezza che la trattativa stia an­dando avanti con gli americani e basta. Anche eventuali nuovi soci a stelle e stri­sce, saranno eventualmente presi in esa­me una volta che sarà tutto concluso. Ed è molto pro­babile che possano es­serci altri in­gressi nella As Roma LLC. Ieri il dottor Fio­rentino ha dato l’ennesi­ma conferma di come Unicredit rimarrà nella Roma con una quota del quaranta per cento. Una quota che l’Istituto Ban­cario, almeno a metà, garantirà a un im­prenditore italiano. Ma pure per questo c’è tempo. Ora quello che conta è che si concluda il passaggio di consegne.