
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Lattesa continua e si fa snervante. È rinviata a domani la riunione decisiva per la vendita della Roma agli americani, programmata prima per venerdì scorso e poi per oggi. Non cè nessun intoppo, ma in un momento così delicato per la squadra ogni giorno che passa è tempo perso. Cosa manca? Gli ultimi documenti di un paio dei componenti della cordata.
Unicredit ha chiesto garanzie e informazioni molto dettagliate agli americani per non crearsi problemi con gli altri soggetti coinvolti nella vendita, ovvero ladvisor Rothschild e la famiglia Sensi: sabato Rosella avrebbe chiesto a Gianni Letta di vigiliare sullaffare. Mentre sulla società costituita ad hoc per loperazione «DiBenedetto AsRoma LLC» è tutto chiaro da giorni, si attendono ora le ultime carte sui singoli componenti del gruppo. Visto che le banche sono chiuse nel weekend e oggi, causa fuso orario, si sarebbe rischiato di fare tardi, Unicredit ha deciso di rinviare a domani il vertice con il cda di Roma 2000 (composto da Zimatore, Sensi e Muto), Rothschild e i vari legali. La scelta è dovuta anche ad alcuni impegni dei dirigenti della banca: alla riunione devono partecipare o essere collegati in conference call Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso. Gli americani sono rimasti perplessi da alcune richieste giudicate particolarmente meticolose ma restano convintissimi di arrivare al traguardo.
Anche perché sono in gara praticamente da soli: le altre quattro offerte pervenute per lacquisto della Roma sono tutte «irricevibili». È quindi nellinteresse di Unicredit chiudere quantoprima loperazione con un acquirente considerato serio e affidabile dal punto di vista economico. Lingresso nella cordata di James Pallotta, uno dei proprietari dei Boston Celtics di basket, ha dato ancor più consistenza alla soluzione americana. Se i documenti saranno considerati soddisfacenti, domani verrà dato il via alla fase di esclusiva. DiBenedetto è pronto a tornare in Italia per firmare i contratti.