
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Vecchi fantasmi riaffiorano nella testa e nelle gambe della Roma. Il pareggio contro il Parma ieri allOlimpico assomiglia maledettamente a una sconfitta, soprattutto per il modo in cui è maturato. Due a zero al termine del primo tempo con una Roma che sembra aver smaltito le tossine dellera-Ranieri, un Totti in grande spolvero e la ritrovata coppia De Rossi-Pizarro in mezzo al campo in grado di dettar legge e tempi alla squadra.
La Roma sul 2-0 ha letteralmente la partita in mano, non va mai in affanno, ed è sempre padrona del campo. Il Parma? Sbiadito, non fa un tiro in porta per un tempo con Doni a riposo impegnato solo nel ridare con i piedi la palla ai suoi. Visti i risultati degli altri campi, potrebbe essere un pomeriggio perfetto e arriva addirittura il boato dellOlimpico al 41 quando sul tabellone si illumina il gol del Cagliari che manda sotto la Lazio. Poi il segnale brutto che fa intuire come sarà tuttaltro che una giornata di gloria. Poco prima dei due fischi di Brighi, Pizarro resta in terra col ginocchio dolorante: va cambiato, dentro Simplicio.
E sarà tutta unaltra Roma quella della ripresa: parte bene, ma si spegne col passare dei minuti nonostante le due occasioni di Vucinic (11) e Totti (20). La doccia fredda arriva alla mezzora con il tacco al volo fulminante di Amauri che buca Juan e infila un incolpevole Doni: fa 2-1 e Roma che perde la bussola. Scene di ordinaria follia già viste purtroppo con questa squadra tuttaltro che guarita e fin troppo ottimista dopo il successo di Bologna. Ecco, forse il problema è proprio questo: al DallAra i giallorossi hanno giocato un recupero e quindi 74 minuti. AllOlimpico la gara di ieri è durata novanta e per questa Roma sono troppi. E infatti, esattamente allo scadere dei 74 minuti (gli stessi di Bologna), la Roma ha incassato ieri il primo gol che lha stordita e preparata al raddoppio, firmato sempre Amauri, che ha decretato poi il 2-2 finale. Un disastro, forse per certi versi annunciato ma che nessuno si aspettava potesse arrivare in questo modo e solo quattro giorni dopo il successo liberatorio di Bologna.
Anche se pensare al «miracolo» Montella dopo quattro giorni di Trigoria, sarebbe stato troppo anche per i suoi maggior estimatori. Per laeroplanino si apre una settimana lunga, nella quale dovrà esser bravo a capire come rimettere in piedi questa squadra che ha rimediato 24 gol nell'ultima mezzora (decisamente troppi), non sta in piedi per più di settanta minuti e alla quale inizia a far male anche laria dellOlimpico. In questo senso il fatto che venerdì la Roma anticiperà a Lecce, potrà essere daiuto per una squadra uscita tra i fischi impietosi (e giusti) della sua gente tra i cori che larrivo di Montella sembravano aver cancellato in un colpo solo. E invece no!