Roma, ci risiamo: vittoria buttata

28/02/2011 alle 10:45.

CORSPORT (L. FERRAJOLO) - E' bastato un colpo di tac­co per scoprire il bluff della Roma. E per cambiare la storia della par­tita. Il colpo di tacco l'ha inventato Amauri, che in cinque minuti ha se­gnato quanto non gli era riuscito in mesi e mesi. E il colpo di tacco, ol­tre a mettere in ginocchio la Roma, ha scosso il Parma e rimesso Amauri su un piedistallo, che aveva perso da tempo. Se basta un colpo di tacco, sia pur bello e velenoso, per mandare in tilt la Roma, vuol dire solo una cosa: che Montella, come si supponeva, non è il mago Merlino e la Roma resta una squa­dra malata, spenta e in seria diffi­coltà.

 

RADDOPPIO E CROLLO - E infatti al 36 è arrivato il raddoppio, dopo lunghi e sapienti palleggi dei romanisti e una regia sempre più lucida di Pi­zarro. Angolo del cileno, ha incornato bene, Mirante si è sal­vato a mani aperte e sul pallone Juan si è avventato prima di Mode­sto. Sul Parma non avrebbe scom­messo nessuno: troppo timido, trop­po inconcludente, troppo remissi­vo. Solo che un attimo prima di an­dare al riposo, su un fallo di Giovin­co, è finita la partita di Pizarro. Ne­anche una brutta copia, il Simplicio che lo ha sostituito nella ripresa. Basta questo a spiegare il crollo ro­manista? Possibile che senza il cile­no la squadra si sia smarrita, sino a farsi mettere sotto da un Parma che sembrava impotente e che Marino ha cercato di rinvigorire con Cre­spo?

Per un quarto d'ora la Roma ha continuato a giochicchiare, Tot­ti ha cercato di scuoterla con uno spunto personale, su cui Mirante si è salvato a stento. Ma è stato l'ulti­mo bagliore, perchè il colpo di tac­co ormai era in arrivo. Amauri, si­no a quel momento assente, si è sve­gliato di colpo. Cross da destra di un vivacissimo Valiani, Amauri an­ticipando Juan, col tacco ha devia­to nell'angolo opposto. Gol bellissi­mo che ha accecato la Roma. Preso il gol, infatti, è tornata quella di Ra­nieri, quella di questi mesi. Verreb­be da dire: quella di sempre. E' an­data subito in confusione, ha perso sicurezza, si è capito che stava bar­collando. Altro cross di Valiani e sempre da destra, Cassetti ha re­spinto alla meglio, il pallone è rima­sto lì tra mille gambe, Amauri ha anticipato Burdisso con un tocco non forte ma beffardo.

RITORNO ALLE ORIGINI - La rimonta del Parma, che ha avuto la forza di rimettersi in piedi quando sembra­va spacciato, la dice lunga sugli af­fanni e sulla fragilità della Roma. Anche sulle sue condizioni atleti­che, apparse a dir poco allarmanti. Ha giocato un'ora a stento, ma sem­pre con poco ritmo e poca velocità e quando ha subito il gol, alle gam­be pesanti si è aggiunta la testa: ha smesso di correre e di ragionare, tanto che ha rischiato di prendere anche il terzo in contropiede. Mon­tella sinora ha fatto quel poco che poteva: e' tornato alle origini, sce­gliendo la vecchia guardia e rispol­verando il , ma non basta per dare enegie e tranquillità ad una squadra che ha perso fiducia in se stessa. Pizarro, gestendo con per­sonalità il centrocampo, ha masche­rato le magagne, ma uscito lui, si è spenta la luce. Il Parma invece ha fatto vedere due facce: molle e insi­pido nel primo tempo, svelto e in­traprendente nella ripresa.