IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - Non perde la testa, Gian Paolo Montali, a fine partita. «In questo momento il nuovo allenatore sta cercando di lavorare con le sue idee. Sarà complicato perché dobbiamo riniziare la preparazione». Questo il suo primo commento, prima di entrare nei dettagli. A cominciare dallennesima rimonta subita: «Laspetto psicologico per me deriva dalla tenuta fisica. Il giocatore si deve sentire forte fisicamente. Dobbiamo lavorare dal punto di vista tecnico e mentale. Anche i problemi di natura mentale si possono risolvere con il lavoro».
Il fatto di aver preso un punto alla Lazio ovviamente non lo consola: «Sì, ma dovevamo vincere. Adesso dobbiamo recuperare per la Champions League. Testa alta e schiena dritta nonostante gli errori. Oggi abbiamo sbagliato e adesso abbiamo il dovere di prendere i punti da qualche altra parte. Abbiamo dei difetti, ma dobbiamo tenere la schiena alta e dritta. Abbiamo gare difficili in questi girone di ritorno e dobbiamo recuperare i punti persi oggi, i tifosi non meritano questo. Cè un problema mentale o psicologico e di difficile soluzione, bisogna lavorare molto sulla parte tecnica. La condizione mentale prende forza da tutti gli altri aspetti, questo percorso evidentemente non è stato fatto come si doveva ».
Condizione mentale e condizione fisica, dunque. Lanalisi del direttore operativo non si discosta poi molto da quella del tecnico e già questo è un segnale importante: la società sta con Montella. A proposito di società, in che cosa consiste la qualifica di direttore operativo? «Tutta la gestione della prima squadra, staff tecnico e laspetto organizzativo. Faccio il lavoro di un direttore generale». Nomina voluta da DiBenenetto? «Evidentemente, se è venuta in anticipo rispetto ai tempi del cambio di proprietà era per dare una mano alla squadra». Il discorso sul futuro continua. Ci sarà un presidente italiano con la nuova proprietà? «Ancora non lo so, la proprietà si riserberà il diritto di tenere la presidenza. Occorrono due figure importanti. Direttore generale dellarea sportiva e direttore generale dellarea economica. Il modello della Juventus è di riferimento per lo sport così come il Manchester United e il Barcellona». Si torna anche sulle dimissioni di Ranieri. «Abbiamo cercato di prendere tempo per ragionare. Soprattutto di evitare di prendere decisioni a pelle».
Infine, una stoccata a Menez e Vucinic, che dovrebbero recuperare più palloni: «Su questo sta lavorando Montella. Devono imparare a giocare come Etoo e Milito nellInter lanno scorso».