Ma gli americani non si fermano

08/02/2011 alle 10:07.

IL TEMPO - Champions o meno, gli americani ci sono e vanno dritti verso l'obiettivo. I risultati della Roma sul campo non condizionano il processo di vendita della società, tantomeno le intenzioni del gruppo guidato da Thomas DiBenedetto. Proseguono senza sosta le conference call tra l'Italia e gli Stati Uniti per avvicinarsi alla prossima tappa: l'apertura della fase di esclusiva, che in pochi giorni può consegnare la Roma agli americani.

Se gli «approfondimenti» degli americani convinceranno la banca, la trattativa in esclusiva dovrebbe chiudersi in poco tempo: ma bisognerà attendere comunque marzo per completare la vendita. Nel frattempo Unicredit sceglierà anche il partner italiano a cui cedere una parte delle sue quote: sabato scorso c'è stato un incontro con il costruttore che ha dato la sua disponibilità. Tutti lavorano nell'unica direzione possibile - visto che le altre offerte sono state giudicate «irricevibili» - mentre la Sensi continua a guardare con perplessità alla soluzione americana. È delusa dalle cifre dell'operazione (il 67% della Roma verrà pagato meno di 100 milioni e alla famiglia non andrà un euro) e preoccupata per l'effetto domino che si scatenerà a Trigoria, dove ormai da tempo regna un vuoto di potere. I programmi prevedono la sua uscita di scena prima della fine della stagione e il ruolo di «traghettatore» affidato a Montali.

La sconfitta di San Siro ha aumentato il nervosismo di Rosella: ha addirittura pensato di mandare la squadra in ritiro. E Ranieri? Aspetta e spera di ottenere il rinnovo. Intanto boccia il fair play finanziario. «Non sono d'accordo - dice a Coverciano a margine della Panchina d'Oro - se uno ha i soldi per investire lo faccia. Poi sarà lui a ripianare le perdite». Ma la Uefa ha già imboccato la strada opposta.