IL ROMANISTA (G. LOSI) - Oggi a Bologna inizia lera Montella. Spero che il cambio di allenatore dia una scossa alla squadra, spero che i ragazzi si sveglino, perché ora dipende tutto, o quasi, da loro. La scelta di un tecnico con poca esperienza come Montella, infatti, è stata fatta molto probabilmente proprio con questo scopo, quello di responsabilizzare di più giocatori, di metterli davanti alle loro colpe. Perché le colpe del momento nero della Roma, secondo me, sono da attribuire molto più alla squadra piuttosto che a chi lha guidata fino a domenica, ossia Ranieri.
Non mi aspettavo che il mister se ne andasse, proprio lui che è uno che non molla mai. Probabilmente non ce la faceva più a gestire una situazione divenuta insostenibile, e si è arreso dopo averle provate tutte. Quanto accaduto a Ranieri in questi giorni mi ha ricordato un po quello che successe a Spalletti nel 2009, e questo non è certo un buon segnale per lambiente romanista, per quanto per conoscere certe dinamiche bisognerebbe viverle. Di sicuro, a me è dispiaciuto moltissimo che Ranieri si sia dimesso, perché lho sempre considerato un grande allenatore e ho sempre creduto in lui. Per questo vorrei ringraziarlo per quanto ha fatto sulla panchina della Roma. È significativo che lapice di questo momento così problematico in casa giallorossa si sia toccato proprio alla vigilia della partita con il Bologna. I rossoblu hanno infatti fatto ciò che avrebbero dovuto fare i giocatori della Roma: davanti a una situazione di grande difficoltà, la squadra di Malesani ha fatto ancora di più gruppo, si è compattata ulteriormente. I giocatori del Bologna non hanno preso gli stipendi per mesi e mesi, ma questo non ha influito minimamente sul loro gioco, anzi è stato uno stimolo maggiore. Perché è così che si reagisce a una situazione di difficoltà, stringendo i denti e tirando fuori gli attributi. Speriamo che ora lo facciano anche i nostri giocatori.




