La Sensi, un rimpianto: "Il Brescia"

04/02/2011 alle 10:22.

CORSERA (G. PIACENTINI) - «Come mi sento? Sono dispiaciuta per il pareggio contro il Brescia». Sono quasi le 17 quando Rosella Sensi esce dalla sede UniCredit di Palazzo Sciarra. Una «non risposta» che la dice tutta sullo stato d’animo del presidente della Roma, che aveva trascorso due ore e mezza in compagnia di Attilio Zimatore e Antonio Muto (gli altri due membri del Cda di Roma 2000) in conference call

quasi le 17 quando Rosella Sensi esce dalla sede UniCredit di Palazzo Sciarra. Una «non risposta» che la dice tutta sullo stato d’animo del presidente della Roma, che aveva trascorso due ore e mezza in compagnia di Attilio Zimatore e Antonio Muto (gli altri due membri del Cda di Roma 2000) in conference call con Milano — dove c’erano i rappresentanti dell’advisor Rothschild e i vertici di UniCredit— a scegliere l’offerta migliore per la vendita della Roma.

Ha parlato ancora da presidente, Rosella Sensi, con la consapevolezza che tra poco tempo dovrà togliere dal suo biglietto da visita la carica che le ha dato tanti grattacapi in questi anni, ma anche tanta visibilità. E se fosse dipeso da lei, probabilmente, avrebbe evitato persino di rispondere. Nel tentativo di seminare la folla di cronisti che si era radunata davanti all’ingresso degli uffici della banca — dove pochi minuti prima delle 14 era passata, più rilassata ma con la stessa poca voglia di parlare — la Sensi è uscita da una porta secondaria. Tentativo vano, perché a tradirla sono stati i suoi due autisti, che sembravano presi da un film di Tarantino. È bastato seguire loro, che hanno fatto un lungo giro passando per via del Corso e rientrando da una stradina adiacente, per arrivare a dama. Cappotto scuro come gli occhiali e i vetri dell’auto che l’ha portata via, appena entrata in macchina la Sensi ha preso in mano il suo telefonino per «svelare» a qualcuno l’esito della lunga riunione.

Un’anteprima che in serata, a Borsa rigorosamente chiusa, è stata resa pubblica a tutti con un comunicato di Italpetroli. Un finale che in molti non si aspettavano, perché nel pomeriggio aveva preso piede l’ipotesi di una short list «bis» , ma che nelle intenzioni della banca dovrebbe rappresentare la migliore garanzia per la società giallorossa. E per i tifosi romanisti, che hanno passato gli ultimi mesi con le orecchie attaccate 24 ore su 24 alle radio romane per avere notizie. La stessa tranquillità ostentata ieri pomeriggio da Francesco , impegnato in un evento benefico di Partypoker al Casinò di Venezia«Non sono preoccupato per come andrà a finire. Aspettiamo la soluzione migliore». Che non è quella sponsorizzata dal suo vecchio amico Vincent Candela, che si è proposto come nuovo d. s. in caso di acquisto da parte della cordata francese.