TUTTOSPORT (S. CARINA) - Sono i giorni della Roma. Da un lato la vendita societaria che da giovedì è targata a stelle e strisce con l'offerta Usa - scelta da Unicredit tra le cinque in lizza - pronta a far sognare la tifoseria giallorossa. Dall'altro, però, rimane il campionato con la trasferta di San Siro
RUSH FINALE - Più che del campo, però, in città non si fa altro che parlare di una svolta che se confermata dai prossimi colloqui e incontri fra le parti (quest'ultimi previsti fra una settimana) avrebbe dell'epocale. Ieri ne ha preso atto anche l'altro candidato, Giampaolo Angelucci: «Alla luce delle decisioni di Italpetroli-Unicredit, auguriamo il miglior successo alla cordata americana - si legge in una nota firmata dall'imprenditore - certi che la scelta sia stata operata tenendo conto del futuro della squadra». Ad esser maligni il fair-play di Angelucci non somiglia ad una resa: «Il nostro Gruppo prosegue il comunicato - con l'ausilio dell'advisor Kpmg, ha presentato un'offerta seria, sostenibile finanziariamente e di grande progettualità per lo sviluppo della squadra», tiene a ricordare Angelucci. Della serie: qualora ci fosse qualche intoppo con gli americani, noi siamo sempre qui. Ma oramai la strada con la cordata Usa sembra in discesa, frutto anche del viaggio di Unicredit a New York dove venne trovato nonostante le smentite una sorta di memorandum d'intesa. Un piano industriale (che passa attraverso il lancio di un'Opa e una serie di ricapitalizzazioni ) curato nei dettagli insieme agli advisor PricewaterhouseCoopers e Tonucci&Partners.
PROGETTO USA - Un progetto che prevede nonostante l'ottimo lavoro svolto da parte del ds Pradè e di Bruno Conti (che hanno comunque un contratto sino al 2013, ndr) - di ridisegnare il management di Trigoria. Se DiBenedetto prenderà la carica di presidente, l'imprenditore italo-americano delegherà la gestione tecnica a Montali (figura gradita a Unicredit che rimane nella Roma con una quota ancora da definire ma che non sarà minore del 30%) nella nuova veste di amministratore delegato. Questo nella prima fase di interregno e in attesa di capire cosa farà Baldini (indicato come l'uomo giusto per cambiare rotta a Trigoria). Qualora il general manager della nazionale inglese accettasse l'offerta, subentrerebbe a Montali (singolare, tuttavia, che al momento sia l'unico nella dirigenza con il contratto in scadenza, ndr) nella gestione dellarea tecnica, portando con sé uomini di fiducia quale il ds Sabatini e dirottando l'ex ct ad occuparsi più della società che della squadra. Novità sostanziali riguarderanno anche la comunicazione, lo staff medico, il risanamento dei conti, il rinnovamento della società (che sarà più snella e completata con figure che ora mancano, tipo direttore generale). Si cercherà poi la compressione del monte-stipendi, di ridurre l'età media della rosa e di rilanciare il settore giovanile. DiBenedetto vuole inoltre valorizzare l'asset attraverso un business plan industriale e sportivo di primo livello, puntando anche sul marketing e merchandising. Sullo sfondo rimane il sogno di uno stadio di proprietà da 50mila posti. E non è un caso che il gruppo statunitense inizialmente avrà al suo fianco Unicredit, salvo poi concedere alla banca la possibilità di girare una parte della sua quota ad un imprenditore italiano. il costruttore Parnasi è il favorito.