IL ROMANISTA (B. DE VECCHI) - Ci aveva provato a dare la scossa. Dal momento del suo ingresso, la Roma era cambiata. Di colpo aveva cominciato ad essere pericolosa. Molto per merito suo, che ci aveva messo un niente ad accendersi, ad entrare subito nel vivo del match: 2, 3, 4 accelerazioni e il Brescia che per 45 minuti non aveva sofferto affatto, aveva cominciato a ballare.
Jeremy Menez sembrava essere luomo giusto per evitare una serata da incubo. Venti minuti da fenomeno, ed è per questo che i tre punti mancati gli hanno fatto ancora più male. Jeremy dopo la partita era triste, ma a fargli tornare il sorriso ci hanno pensato le notizie arrivate dalla Francia che hanno confermato ciò che era già nellaria da qualche giorno. E cioè che per lui si sono riaperte le porte della nazionale. Laurent Blanc lha infatti convocato (assieme a Mexes) per lamichevole che i transalpini giocheranno il 9 febbraio contro il Brasile. Non una partita ufficiale, dunque, ma lo stesso di grande importanza per Jerry che non può "ciccare" un appuntamento che rischia di essere lultimo buono. Sì, perché Menez deve riscattare la prestazione incolore di settembre con la Bielorussia.
Una partita incolore di tutta la Francia (sconfitta 1-0), ma a pagare è stato lui che la maglia dei bleusnon lha più vista. Ma non convocarlo ora sarebbe stata una follia, un harakiri. Blanc ha fatto la scelta più logica: ha chiamato il giocatore più talentuoso del nostro campionato. Ora tocca a Jeremy, che dovrà giocarsi tutte le carte a disposizione nella sua Parigi, allo Stade de France, dove a vederlo ci saranno parenti e amici. Non è più tempo di emozionarsi: è tempo di far vedere al mondo chi è Menez.