Boston, quasi Roma

14/02/2011 alle 10:16.

IL ROMANISTA (E.M. CIANCIMINO) - Parla il sindaco della città più italiana d’America:Thomas Menino. E’ il primo cittadino dei record e conosce bene il Thomas Di Benedetto che ci interessa. Che gli italoamericani siano la comunita’ piu’ forte di Boston e’ ormai noto a tutti. Basta camminare per North End, il quartiere italiano della città, per sentirsi nel

Che gli italoamericani siano la comunita’ piu’ forte di Boston e’ ormai noto a tutti. Basta camminare per North End, il quartiere italiano della à, per sentirsi nel "Bel Paese". Proprio tra le strade della "Little Italy" piu’ genuina d’America numerosi italiani hanno iniziato la propria avventura a stelle e strisce. Dal cuore di North End a Tremont Street, la strada dove ha sede la Boston International Group di Thomas R. Di Benedetto. Si impiegano, in auto, solo 10 minuti. Da quando il manager italoamericano ha iniziato le trattative per l’acquisizione dell’AS Roma, Tremont Street e’ divenuta la strada piu’ importante per i tifosi della Roma oltreoceano che sperano, da qui a poco, di poter vedere sventolare sulla strada, in stile parigino, la bandiera della Magica. Intanto si parla di Thomas R. Di Benedetto, l’imprenditore italoamericano che ha costruito la sua fortuna negli States e che, come tanti altri, oggi ricopre un ruolo importante e di prestigio nella classe dirigente Usa. A farsi un nome e a guidare imprese, società e comunità sono in molti e qui, a Boston, il primo e più autorevole che viene in mente non solo perche’ ha lo stesso nome di DiBenedetto, è Thomas Menino, il sindaco. Lui e’ stato il primo italoamericano ad essere eletto sindaco di Boston nel 1993. Oggi al suo quinto mandato e’ anche il sindaco piu’ longevo d’America.

La potremmo definire il sindaco dei record, il sindaco che ha cambiato il volto di una delle citta’ piu’ italiane d’America.

Una à che in passato lo era ancora di più. Boston cambia continuamente ma l’impronta italiana rimane. Nel mio piccolo cerco di essere piu’ italiano possibile e di non dimenticare le mie origini e, soprattutto, di non farle dimenticare ai miei figli ed ai miei nipoti.

Il nonno Tommaso giunse qui a Boston da Grottaminarda, in provincia d’Avellino, all’inizio del Novecento quando la popolazione italoamericana residente a Boston cresceva di giorno in giorno. Un flusso migratorio che continua tutt’oggi con la differenza che gli unici italiani a trasferirsi qui sono scienziati, ricercatori e professionisti che cercano fortuna in questo centro mondiale della medicina e della tecnologia.

Boston e’ una citta’ giovane dove un abitante su tre ha tra i 20 ed i 34 anni la popolazione e’ in crescita continua e c’e’ sempre piu’ gente che vuole mettere radici qui. Il nostro impegno e’ quello di creare e mantenere una à vivibile.

Un impegno che porta avanti con buoni risultati, come dimostra anche il consenso degli elettori che per quasi 20 anni si sono affidati alla sua guida. Un impegno che inizia negli anni ’90 con il progetto del "Big Dig", il Grande Scavo, l’opera pubblica piu’ grande mai intrapresa negli Stati Uniti che ha riorganizzato tutta la viabilita’ di Boston esistente, con la costruzione di un complesso sistema viario, lungo piu’ di 12 chilometri, di cui la meta’ sotterraneo. Un nuovo sistema viario che ha ridisegnato la citta’ nord americana. Il completamento di tutti i progetti urbani del Big Dig, infatti, ha portato alla realizzazione di nuovi spazi pedonali, piste ciclabili e spazi verdi ed accessi al downtown di Boston. Un progetto nato dall’idea di un altro italoamericano, Fred Salvucci ex Assessore al Turismo, che nel 1969 propose appunto un sistema di tunnel sotterranei per ovviare all’annoso problema del traffico di Boston. Dunque un curriculum di tutto rispetto al quale lo scorso agosto il sindaco Menino ha aggiunto l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana concessa da parte del Presidente della repubblica Giorgio Napolitano su segnalazione dell’allora console generale d’Italia Liborio Stellino.