CORSPORT - Calcio, che poi qui si chiama soccer, e non si deve nemmeno provare a dire football, quello è solo americano, altrimenti ci si deve trasferire ad Arlington, nel Texas, dove domani si giocherà il Super Bowl. Ma il soccer negli Stati Uniti è più popolare di quello che si possa credere: a livello giovanile, senza distinzioni tra maschi e femmine, è una delle discipline sportive più praticate.
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Calcio, che poi qui si chiama soccer, e non si deve nemmeno provare a dire football, quello è solo americano, altrimenti ci si deve trasferire ad Arlington, nel Texas, dove domani si giocherà il Super Bowl. Ma il soccer negli Stati Uniti è più popolare di quello che si possa credere: a livello giovanile, senza distinzioni tra maschi e femmine, è una delle discipline sportive più praticate. Certo il di scorso diventa diverso quando si passa al professionismo. Qui cè la MLS, Major League Soccer, che proprio a Boston ha una delle squadre più conosciute, i New England Revolution, che giocano nello stesso stadio dei Patriots, riecco il football ame ricano...
Ovviamente la MLS nel pano rama calcistico mondiale non può reggere i paragoni, non solo con lEuropa, ovviamente, ma nemmeno con gli altri Paesi che hanno una tradizione calcistica più che secolare. Ne gli States, e questo è un altro sintomo di come il calcio poi sia amato dal pubblico americano, qui dicevamo non è stata ancora «incassata» la sconfitta dei Mondiali, non quella sul cam po, in Sudafrica della nazionale a stelle e stri sce, ma lesito delle votazioni della FIFA che hanno privato gli USA dellorganizzazione dei Mondiali 2022, dopo il grande successo, di pubblico, ottenuto nel 1994, quando lItalia poi perse ai rigori contro il Brasile, nella finale di Pasadena davanti a oltre 94.000 spettatori. Non è bastata nemmeno la « sponsorizzazio ne » del presidente Barack Obama che aveva messo il proprio nome di fianco alla candida tura statunitense. Questo per sottolineare co me il soccer-calcio in qualche modo cominci a far parte del background a stelle e strisce, seppur a debita distanza dalle grandi discipline regine dello sport USA. Ma lAmerica, pur non poten do avere sul pro prio suolo, se non nelle tournée estive, i gran di nomi del calcio internazionale, ci prova e ci ha provato, riuscendoci, con il portafoglio.
CUORE... GIALLOROSSO? - La scalata di Thomas DiBenedetto e del suo gruppo alla Roma per la verità allinizio non è stata percepita dai media locali. Tivù e giornali, ma anche i siti internet, erano troppo presi dalla sfida Pittsburgh- Green Bay di domani, sì il Super Bowl, ma un club italiano, e poi quello dellacapitale, i colori giallorossi della A.S. Roma, chiamata con il suo nome completo, negli ul timi giorni hanno sfondato quel muro di indif ferenza, dettata poi soprattutto dalla presen za di eventi di assoluto livello per lo sport USA, ecco allora che la scelta della Unicredit di puntare sulla cordata di Boston sta trovan do spazio, ma finora soprattutto nel settore fi nanziario dellinformazione. Daltra parte questa è lAmerica, ma forse anche perchè solo Totti, tra i giallorossi, ha una autentica caratura internazionale, anche se spesso lo pronunciano con una « t » sola, gli americani, ma an che gli italo-americani che si so no sentiti coinvolti in una opera zione che potrebbe unire, sotto la bandiera del calcio, Stati Uniti e Italia. Da un punto di vista emotivo poi, non cè dubbio che il possibile matrimonio Boston-Roma, stia pian piano creando un interesse senzaltro superiore rispetto agli acquisti pre cedenti, fatti dagli statunitensi sul suolo in glese, anche per una questione molto sempli ce: nel Regno Unito gli americani proprietari di un club di calcio erano (e sono) visti come fumo negli occhi, a Trigoria invece è saltata fuori anche una bandiera a stelle e strisce...