
IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Alla fine lha avuta vinta lui. Adriano è da ieri in Brasile. Ufficialmente per trascorrere con la famiglia il periodo di riabilitazione dopo linfortunio alla spalle. Non si sa quando tornerà, anche se lui ha assicurato a Trigoria che ci sarà «per il rush finale della stagione». Fino a quel momento troppe cose devono succedere: lImperatore deve curarsi al meglio (per due settimane deve fare 45 minuti di cyclette al giorno, poi riprenderà a lavorare col pallone e ad intensificare i carichi), curare lalimentazione e fare vita da atleta. In tutto e per tutto
Adriano è partito domenica intorno allora di pranzo diretto a Rio via Lisbona. La società avrebbe preferito
che il giocatore restasse a Roma, almeno un altro paio di giorni, ma lui ha insistito. Non ha ceduto di un
millimetro, consigliato in questo anche dal suo procuratore Gilmar Rinaldi che, già venerdì, scriveva su Twitter: «Adri sarà a Rio allinizio della prossima settimana». Alla Roma tutto questo non è piaciuto, ma alla fine è stata costretta a dare lok, per evitare che il giocatore partisse lo stesso e scoppiasse un nuovo caso. Se
si fosse trattato di un altro giocatore il comportamento sarebbe stato identico e la speranza di tutti è che
Adriano non tradisca la fiducia che gli è stata data. Pur non essendo un titolare fisso, la sua assenza prolungata (si è fatto male il 19 gennaio nel derby di Coppa Italia contro la Lazio) costingerà Ranieri a fare i conti con lemergenza in attacco. È quello che, vista la defezione di Totti per influenza, è accaduto già domenica sera quando, con Menez, Borriello e Vucinic in campo non cera nessun attaccante in panchina. I numeri della stagione del brasiliano, fin qui, sono impietosi: solo cinque presenze in campionato (per un totale di 459 minuti giocati), una in Supercoppa italiana proprio contro lInter (neanche mezzora), una in Champions (contro il Cluj, un tempo), una in Coppa Italia nel derby quando, dopo essersi fatto male nei primi minuti, è rimasto comunque in campo per tutto il primo tempo. Segno che, almeno la voglia, non gli è mai mancata. Così come non gli è mai mancato lappoggio dei compagni, che stravedono per lui e avrebbero festeggiato volentieri insieme il suo compleanno. Sarà il 17 febbraio, Adriano lo trascorrerà con la famiglia a Rio. Poi tornerà, magari più sereno. È una speranza, perché certezze, in questa vicenda, non ce ne sono.