LEGGO - Quando arrivò Ranieri, avevamo il fresco ricordo del suo esonero alla Juventus. Oggi Vincenzino Montella saffaccia alla prima squadra come Ciro Ferrara due anni fa, sostituendo lo stesso allenatore (Ranieri) ripudiato da un gruppo con lineamenti simili a quello giallorosso
Occorre la massima collaborazione da parte della squadra: e, se fosse direttamente proporzionale alla collaborazione offerta per il naufragio di Ranieri, la rincorsa alla Champions sarebbe meno disperata di quanto sembri adesso. La squadra, gli uomini, hanno deluso. Hanno fatto uscire il pessimo Ranieri con un alibi, non di ferro, ma sostenibile. Lasciando definitivamente Trigoria il tecnico ha detto: «serviva la frusta», «siamo alla frutta». Spalletti, altro dimissionato da questi stessi ragazzi, ha maledetto «tacchi e punta». Una somma di indizi che probabilmente ha già fatto riflettere i dirigenti. Montali e Pradè (la Sensi pensi a spalancare la porta ai nuovi proprietari) dovranno vigilare. Montella è una loro scommessa, possono vincerla soltanto partendo dal presupposto che un allenatore, soprattutto se giovane, ha bisogno di una società alle spalle. Una società con la frusta