CORSPORT (P. TORRI) - Impossibile dimenticare lIngegnere. Cioè Dino Viola, il presidente che ha cambiato la storia della Roma. Venti anni fa ci lasciava, dopo una brevissima e crudele malattia. Chi scrive, aveva scoperto della malattia per caso
Ventanni dopo lIngegnere è ancora nel cuore di intere generazioni di tifosi giallorossi, anche di quelli che hanno meno di ventanni e che hanno saputo come, negli anni Ottanta, Dino Viola seppe trasformare la Rometta in Roma, sfidando la Juve, vincendo, perdendo, rilanciando, sempre con uno stile ineguagliabile, con quel suo violese che dovevi capire per apprezzare, con un amore tangibile nei confronti della Roma, lui, di Aulla, ma romanista nel sangue e nella testa.
Ci piace ricordarlo vicino alla vecchia sala stampa di Trigoria, con limmancabile sigaretta tra le dita, uno sguardo ai giornalisti per far capire che aveva qualche cosa da dire, una battuta per rompere il ghiaccio. Ci piace ricordarlo soprattutto nella sua Trigoria che ha voluto a tutti costi perché aveva capito che il futuro passava attraverso la patrimonializzazione. Ci piace ricordarlo come un grande Presidente anche se di un calcio che, purtroppo, non cè più.