CORSPORT (P. TORRI) - Tutto a posto e niente in ordine.I cinefili sappiano che il film di Lina Wertmuller, in questo caso, non centra nulla. Però ci sembra il titolo perfetto per descrivere la giornata di ieri a Trigoria, ilday-afterle rivelazioni sui dubbi di Francesco Totti, sulla sua voglia, a fine stagione, di lasciare la Roma.
INCONTRI -Incontri e faccia a faccia come se piovesse, al punto che abbiamo incontrato più di qualche problema per ricostruirli nel dettaglio. Gli incontri sono iniziati a metà mattinata, concludendosi solo nel tardo pomeriggio. Si poteva immaginare che quella di ieri sarebbe stata una giornata concitata a Trigoria, lo è stata ancora più del previsto. Anche perché non tutti a Trigoria si aspettavano larrivo del presidente, dottoressa Rosella Sensi, qualche dirigente è rimasto spiazzato quando il numero uno giallorosso ha varcato i cancelli del centro sportivo giallorosso intorno alle dieci di ieri mattina. Del resto era francamente inimmaginabile che, dopo quello che era accaduto a Genova e le rivelazioni dei pensieri di Totti del giorno dopo, la dottoressa Sensi non si presentasse a Trigoria dove, peraltro, garantiscono i bene informati, non si faceva vedere da parecchio tempo.
SENSI -E stata una mattinata molto intensa quella della dottoressa Sensi. Poco dopo il suo arrivo, il presidente giallorosso ha avutoun primo, lungo, circa unora, incontro con Vito Scala che definire solo come il preparatore personale di Francesco Totti è perlomeno limitativo, un incontro in cui ha ribadito incondizionata stima, fiducia e affetto nei confronti del suo capitano. Poi, poco prima di mezzogiorno, la dottoressa Sensi ha incontrato a quattro occhi Claudio Ranieri. Quindi, dopo una breve pausa, proprio in concomitanza o quasi con larrivo del capitano a Trigoria, il presidente, con Pradè e Conti, ha incontrato Mexes (questione contratto, ne riferiamo a parte). Quindi un nuovo colloquio del numero uno romanista con Montali. Nessun colloquio, al contrario, con ilfratello,Francesco Totti che, nel frattempo era comunque arrivato a Trigoria.
TOTTI -Una volta arrivato il capitano, inevitabile che il protagonista principale diventasse proprio lui. I tre massimi dirigenti giallorossi, Conti, Pradè e Montali hanno incontrato tutti insieme appasionatamente il numero dieci romanista, ribadendogli tutto quello che di positivo potete immaginare. Totti ha ascoltato, ha detto la sua e poi, intorno alle 14.30, ha avuto il faccia a faccia, durato meno di un quarto dora, con lallenatore. In cui i due hanno messo davanti a tutto la Roma, il tecnico ha chiesto al giocatore di dargli una mano, ammettendo il momento di difficoltà che sta vivendo, chiedendogli pure di accettare un ruolo diverso da quello a cui si era abituato negli ultimi anni, con Totti che ha dato la sua disponibilità come peraltro ha fatto dallinizio della stagione. Almeno fino a oggi, da intendersi fino alla conclusione di questa stagione.Poi domani si vedrà.Ma è proprio questo a lasciare in sospeso un interrogativo che lascia comunque inquieto il popolo romanista.
ROMA - Finita qui? Ma neppure per sogno. Perché quando si poteva parlare già di notte, sul sito della Roma è comparso un comunicato, a firma del presidente, dottoressa Rosella Sensi. Comunicato piuttosto duro nei suoi contenuti:«Credo sia arrivato il momento di pensare al lavoro e ai risultati. La Roma ha una rosa competitiva e lo ha dimostrato più volte. Abbiamo effettuato uno sforzo per migliorare la squadra alla luce dei risultati della precedente stagione e in funzione delle ambizioni manifestate da tutti. Nella Roma esistono due titolari per ogni ruolo, ma gli effetti di questa abbondanza forse non sono stati compresi e finalizzati in positivo. La concorrenzadeve essere uno stimolo, una garanzia per gli stessi giocatori e non può essere vissuta come una sofferenza. Chi ama questa maglia e ha accettato di far parte di una delle società più importanti dEuropa, deve solo prepararsi e dare risposte professionali.
Comprendo la tristezza di chi non vede la Roma nelle posizioni di classifica che le competono, ma non giustifico atteggiamenti autolesionistici da parte di nessuno. A Totti, che indico come il numero uno tra quanti hanno avuto lonore di vestire questa maglia, dico che più di ogni altro è stato messo al centro del nostro progetto per farne in futuro, il più tardi possibile, un dirigente di riferimento. Dicoquindi al mio capitano, anche se la famiglia Sensi presto lascerà la Roma, di pensare alla responsabilità che insieme ci siamo presi nei confronti di una tifoseria, di una città: la nostra. La continuità della Roma va tutelata attraverso fatti, parole e comportamenti. So che Francesco è migliore di come viene spesso rappresentato, per questo sono certa che sarà il primo protagonista di un girone di ritorno che vedrà la Roma di nuovo in prima fila, come merita di essere. Al resto penserà la società, magari conservando la stessa tristezza di un capitano per i risultati mancati ma che so non ammainerà mai la bandiera della Roma ».