CORSPORT (P. TORRI) - Il signor Giannocaro fischia la fine. I quattromila arrivati da Roma cantano che bisognerebbe fargli un monumento. Chiamano i giocatori sotto la curva. La squadra li va doverosamente a salutare. E poi è già derby. Inevitabile, naturale, logico. Settantadue ore per una sfida che questa volta metterà sul piatto pure il peperoncino del passaggio ai quarti di finale di Coppa Italia. Settantadue ore da vivere tutte in un fiato, poi tutti allOlimpico.
LUOMO DERBY - Lo sanno bene pure i giallorossi. A Roma in questi giorni non si parlerà daltro. Come, quasi quasi, è accaduto ieri nel dopo partita di Cesena, una zona mista che è un piacere per i giornalisti, lopportunità di arrivare fin sotto i pullman delle squadre, la possibilità, per esempio, di vedere Mirko Vucinic sbagliare pullman e salire su quello del Cesena. Una risata, magari utile anche per sdrammatizzare un evidente nervosismo (i calci a un borsone per le bibite li hanno visti tutti, pure Ranieri), confermata da un no secco e definitivo quando qualcuno ha provato a chiedergli qualcosa sulla partita. Figurarsi se aveva voglia di dire qualcosa a proposito della sfida con la Lazio che, pure, nelle ultime due occasioni che lha incontrata, gli ha consentito di entrare nella storia della stracittadina romana, una doppietta nel penultimo, un gol nellultimo, e se è vero che non cè due senza tre...
IL CAPITANO - E già derby, come potete immaginare, pure per Francesco Totti. Anche se il capitano non potrà fare altro che lo spettatore, deve scontare la prima delle quattro giornate di squalifica rimediate per il fallo a Balotelli nella finale dellultima Coppa Italia. Quei tifosi che sono riusciti, chissà come, a intrufolarsi nella zona mista, si raccomandano, Francesco adesso cè il derby, regalaci un gol, lui sorride, se li guarda, risponde, «magari fosse possibile, sono squalificato» . Farà il tifoso, il capitano, sperando che i suoi compagni gli regalino la possibilità di sommare unaltra presenza in Coppa Italia, vorrebbe dire arrivare in finale, quindi derby vinto. Anche se...: «Vince la Lazio. I favoriti sono loro» e poi via con un sorriso che dice tutto.
SUPERMARCO - Toccherà di nuovo a Marco Borriello fare il centravanti contro la Lazio. Lesordio, nella sfida del girone dandata, lha bagnato con un gol dal dischetto, sarebbe pronto a pagare di tasca sua per un bis. Non vuole neppure prendere in considerazione lipotesi di una seconda panchina consecutiva: «Preferirei parlare solo quando gioco. In ogni caso, se dovessi finire ancora fuori dalla formazione, la potrei prendere anche come una bocciatura. Non sarà facile contro la Lazio, ma noi vogliamo arrivare in fondo a tutte le competizioni. La prima volta è stata indimenticabile, mi auguro proprio che sia così anche la seconda ».
LIMPERATORE -Cè pure Adriano che si augura di scoprire leffetto che fa giocare il derby della capitale. In quello di campionato, fu preso a schiaffi dai compagni dopo il rigore di Vucinic, questa volta li vorrebbe prendere in campo. Ieri ha sfiorato il primo gol in maglia giallorossa, poi ci ha pensato Simplicio, anzi Pellegrino a confezionare la rete del successo romanista:«Magari mi sono tenuto il gol per la Lazio».
Anche Juan è proiettato verso la stracittadina. Dopo la domenica infausta di Genova, vuole dimenticare. E conosce soltanto un modo:«Battere la Lazio e andare avanti in coppa. Non sarà facile, ma questa vittoria ci dà una grande carica per questo derby che mette in palio tanto».