IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - Laveva detto, al termine del derby, Claudio Ranieri: «Quei cinque gol dellandata li sento ancora tutti». Un risultato da cancellare, quello, benché maturato in circostanze particolari, e che voleva da parte di tutta la squadra una risposta adeguata. Il 3-0, al di là del valore della prestazione, è di quelli che non ammette troppe repliche.
«Ho bisogno di basarmi sulle risposte che mi vengono dagli allenamenti, tendendo conto di quanto loro mi possono dare volta per volta e di quanto mi potranno dare in campionato. Sono giocatori agili, veloci, e penso che meno li sfrutto e più possono durare. Avendo tante punte so anche che le posso interscambiare. I risultati danno ragione a loro, non a me. Tra laltro ho detto ai ragazzi che le statistiche dimostrano che ogni volta che cambio qualcosa, loro risolvono la partita. Così in campionato abbiamo fatto il 33% dei punti e in Champions 7 su 10. I ragazzi devono capire che la Roma è una». Le reazioni sembrano essere state più urbane che in altre circostanze: un primo passo verso il rasserenamento dellambiente? «E la prima volta che la Roma ha una rosa realmente competitiva, in cui lallenatore può scegliere pezzi importanti. E normale che tutti vogliano giocare, ma anche loro devono entrare in questo meccanismo». Dallo studio gli chiedono se la risoluzione di alcuni problemi che creano incertezza, a partire da quelli societari, può aiutare a far crescere la squadra. «In uno spogliatoio continua Ranieri vi sono equilibri molto delicati. Quello della Roma è formato da bravissimi ragazzi, ma noi non possiamo stare dietro a tutte le voci che girano. Dobbiamo invece fare del nostro meglio in campo, altrimenti saremo i primi a rimetterci. Noi, insieme ai tifosi, possiamo dare quel qualcosa in più. Sappiamo di non essere così competitivi come Inter e Milan. Ma se continuiamo sulla strada giusta, possiamo fare bene come abbiamo fatto lo scorso anno». La partita con il Cagliari ha mostrato soprattutto una grande compattezza del gruppo. «Sono molto contento ribadisce il tecnico. - Non mi piace fare nomi ma De Rossi e Mexes sono stati maestosi. Il Cagliari, comunque, ha fatto una gran bella partita. Noi, però, eravamo concentrati. Ci bruciava ancora molto quel il 5-1, anche se quattro gol arrivarono su calcio piazzato e solo uno su azione. Lo ripeto: sono davvero contento della continuità messa in campo dai ragazzi». Ora la Juventus. «Mi spiace che non ci possano essere i nostri tifosi».