Pulvirenti: "Doppietta dell’arbitro"

07/01/2011 alle 10:50.

CORSPORT - Brucia la sconfitta del­l'Olimpico. Scotta quasi da far male a questo Catania. Facce scure, passo veloce, mani in ta­sca e via verso il pullman per la Sicilia: nessuno ha voglia di par­lare a fine gara, di commentare gli errori arbitrali e la conse­guente rimonta della Roma dopo il meritato vantaggio del primo tempo. Il risultato è ' silenzio stampa'

« Al triplice fischio finale ho detto all'arbitro che ha fatto una doppietta - continua il presi­dente -forse verrò squalificato.Però non mi interessa perché non ho detto parole offensive, sola­mente la verità: gli unici che non sono stati nei rego­lamenti sono guar­dalinee e l'arbitro».

Inizia nel peggio­re dei modi il 2011 del Catania: zero punti e tanta rab­bia. Anche perché il Bari ha vinto il derby di Puglia ac­corciandola classifica nella zona rossa. Ma da buttare, qui al­l'Olimpico, c'è solo il risultato, non la prestazione, di certo nonquella della prima frazione di ga­ra, dominata dagli uomini di Giampaolo. Ai giallorossi va il merito di aver sbloccato la partita immediatamente, al Catania quello di aver dato una svol­ta col bel gioco fir­mando il pari col solito Silvestre e il momentaneo van­taggio con l'uomo­mercato Maxi Lopez. E c'è tanto rammarico per aver buttato al vento un contropiede 5 contro 2, il possibile 1-3, che forse avrebbemandato in archivio i tre punti per gli etnei.« Ci sono problemi anche tecnici, ma era una gara aperta. Noi volevamo giocarci la gara a viso aperto. Lo stavamo facendo fino agli errori arbitrali che hanno deciso il match. Sono molto deluso », chiude Pulviren­ti.

RABBIA- In mixed zone il clima è rovente. C'è tensione, si sente nell'aria. Passa a mille all'ora Ca­puano:« Non c'è proprio nulla da dire. Vergogna». Poco dopo si fer­ma Carboni, un po' distratto dato che non si accorge del silenzio stampa imposto della società:«Ci sono sconfitte e sconfitte, a noi giocatori non si può imputare niente. I gol della Roma?». Ecco, le parole si fermano qui perché alle sue spalle si presenta Giam­paolo minaccioso:« Guarda che siamo in silenzio stampa » .«Non lo sapevo, non l'ho sentito negli spogliatoi » , si scusa il centro­campista argentino. E senza ne­anche un saluto corre verso l'uscita. Maxi Lopez, invece, met­te in scena inchini teatrali, fa il segno della bocca cucita e firma due autografi col sorriso. Meglio non pesarci.