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«Mirko, è stress. In attacco ho il ben di Dio»

17/01/2011 alle 09:47.

GASPORT (M. CECCHINI) - La Roma espugna per la prima volta Cesena, ma annacqua la sua felicità per un gol in fuorigioco e la certificazione del caso Vucinic, che ha contestato la sostituzione prendendo a calci la borsa con le bibite. E Claudio Ranieri non si sottrae. «Mi dispiace per questo scatto. Bisognerà parlarsi perché così non si va da nessuna parte. Noi discutiamo spesso di rispettare le scelte del tecnico, poi però la foga fa fare queste cose. Il ragazzo è stressato. Come a Genova non mi sembra di aver offeso Totti, così anche ora tutti devono capire che faccio le scelte solo per il bene della Roma.

Autorete Sull’azione che ha portato i tre punti, Ranieri ammette: «Al posto del Cesena sarei stato amareggiato, Adriano aveva un piede in fuorigioco, maè la stessa cosa che è capitata ieri all’Inter con Stankovic. Stavolta siamo stati fortunati, così come eravamo stati sfortunati a Genova con Juan. Ma in generale il carattere della squadra mi è piaciuto. Abbiamo voglia di lottare fino in fondo». Se Borriello spiega che «sull’azione del gol non ho colpito di mano», capitan dice: «Sono tre punti pesantissimi. Il successo era necessario. E ora pensiamo al derby, naturalmente è favorita la Lazio...».

Cesena Massimo Ficcadenti impiegherà giorni a digerire quel gollonzo: «C’è stato senza dubbio un errore di un nostro giocatore (Pellegrino, ndr). Però perdere così fa male. C’erano tre irregolarità in quell’azione: il fallo di mano di Borriello, il fuorigioco di Adriano e quello ancor più evidente di Simplicio. Noi possiamo parlare quanto vogliamo di quello che è successo e di quello che abbiamo visto, matanto avremo poco spazio sui giornali e di certo domani l’arbitro non dirà: ho sbagliato, annullo il gol. La verità è che questa è stata un’ingiustizia. Questa è una sconfitta che ho accettato meno delle altre. Anche perché il nostro coraggio e la qualità del gioco espresso meritavano molto altro. Resta il nostro mal di gol: creiamo tanto, finalizziamo quasi nulla. Attendiamo chi ci aiuterà a segnare».