IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Se non ci fosse stato il caso-Totti, probabilmente dopo la trasferta di Genova si sarebbe parlato soprattutto dellepisodio che ha cambiato la partita, e che ha visto protagonista in primo luogo Juan, ma anche Julio Sergio. Il portiere romanista ha steso Palombo lanciato a rete dallerrore del brasiliano, procurando il calcio di rigore del pareggio e la sua espulsione. In quel momento, raggiunta nel punteggio e con un uomo in meno, la Roma ha probabilmente perso la partita.
Prima su tutte la necessità di decidere in una frazione di secondo la cosa giusta da fare. Chiunque abbia
giocato (anche a livelli bassi) a calcio, sa quanto sia complicato per un calciatore che si trova in quella situazione frenare il proprio istinto e lasciar segnare lavversario. Julio non cè riuscito e ha steso Palombo.
Ne ha parlato, il portiere brasiliano, ieri mattina allhotel Hilton dove ha partecipato al consueto incontro tra
arbitri, dirigenti, allenatori e calciatori. «Quella è una frazione di secondo il suo commento sullepisodio
incriminato- Era rigore. E un episodio simile a quello della settimana scorsa su Maxi Lopez, ma in quelloccasione sono riuscito a prendere la palla». Stavolta non cè riuscito, e la Roma ha perso una grande occasione di accorciare ancora di più una classifica che nelle posizioni di testa sta diventando sempre più corta. La sensazione, ancora una volta, è di una grande occasione persa. «Il giorno dopo è triste perché abbiamo perso. Dobbiamo ripartire come abbiamo fatto nelle ultime gare. A Genova abbiamo perso per i nostri errori. Abbiamo fatto sempre bene dopo le vacanze, quindi abbiamo perso questa partita perché abbiamo sbagliato troppo e alla fine abbiamo concesso la vittoria alla Samp però la squadra è sulla strada giusta».
Il tempo per recuperare però, cè. Almeno secondo il numero 27 giallorosso. «Abbiamo ancora tante partite
ed un confronto diretto. Dobbiamo provare a vincere tutte le partite e vedere alla fine del mese di aprile
cosa si può fare». Sulla questione Totti-Ranieri, invece, non si sbilancia. «Non so se cè stato un incontro
tra loro negli spogliatoi a fine partita. Io non ho visto niente».