Juan e quella serata maledetta: «Impossibile dimenticarla...»

09/01/2011 alle 09:22.

GASPORT (A. CATAPANO) - Una data bellissima, 25 aprile, festa della Liberazione. Un tempo, una festa anche per i romanisti, quel 25 aprile 1984, pomeriggio di sole e di passione. L’Olimpico pieno, tre gol al Dundee, la partita perfetta. Fu un sogno, e da quel momento ogni giorno un giorno di speranza, fino al 30 magg

Il rumore sordo del tonfo si è avvertito anche l’ultimo 25 aprile. Una data che, a questo punto, si vorrebbe dimenticare. Una partita che - ancora brucia - si vorrebbe rimuovere. E invece eccola che torna, in queste ore, come un incubo ricorrente, ad agitare la vigilia romanista.

NON SI DIMENTICA Se perfino il serafico Juan solo a nominarla ha un sussulto, scoprendosi difensore del popolo romanista. «La Sampdoria? Che brutto ricordo, fu una serata maledetta, impossibile cancellarla dalla memoria» , dice prima di volare a Genova. Per quella che, senza tanti giri di parole, il centrale brasiliano definisce «la partita della rivincita» . Anche se, onestamente, «non c’è confronto con l’importanza di quella partita: il 25 aprile noi eravamo in testa al campionato e giocavamo per lo scudetto, la Sampdoria per un posto in » Finì come tutti sanno: la doppietta di Pazzini ricacciò la Roma dietro l’Inter, Mexes pianse a dirotto in panchina, si nascose il volto per la disperazione,  si fece consolare nientemeno che da Cassano, e sembrò l’ultimo sberleffo - ancora in lotta.

Oggi, comunque andrà, non ci saranno scene di giubilo o disperazione, «però — dice ancora Juan, insolito interprete dei desiderata romanisti— abbiamo tutti l’occasione di prenderci una rivincita e, soprattutto, recuperare altri punti alle squadre che ci precedono in classifica, a cominciare dal Milan» . Perché, sia chiaro, «ci siamo rimessi in marcia e speriamo che ora arrivi il bello: la Roma lotterà per lo scudetto fino alla fine, anche in questo campionato» .Il 25 aprile, quest’anno, capita di lunedì. Meglio così.