IL TEMPO - Dopo Adriano, la Roma abbraccia l'altro figliol prodigo Pizarro. Sorrisi, pacche sulle spalle e multa ritirata: il ritorno del cileno diventa una festa. Almeno in apparenza. Adriano e Pizarro sono di nuovo nel gruppo che non vuole mollare il treno scudetto. Due «par
Tutto regolare quindi? Non proprio. Soltanto il 28 dicembre la Roma ha saputo che Pizarro si sarebbe trattenuto in Cile. Il giocatore si è limitato ad aggiornare Bruno Conti via sms e la società ha deciso di inviare a Santiago il preparatore Paolo Bertelli - unico superstite a Trigoria dello staff di Spalletti - per verificare di persona la situazione. Il problema fisico di Pizarro è reale ed esiste da tempo, ma è altrettanto vero il malumore del giocatore per le scelte di Ranieri e della società, che ha garantito stipendi ben più alti del suo ai nuovi arrivati Adriano, Borriello e Burdisso. Così il cileno si è preso una pausa di riflessione e l'ha sfruttata per curarsi. Prima di ripartire dal Cile ha promesso di voler restare alla Roma «fino al 2013 quando scadrà il mio contratto».
Si vedrà. Intanto è tornato, motivato e in peso forma. Ieri non ha perso altro tempo e si è allenato in campo con Bertelli: lo aspetta una settimana di «riatletizzazione» con lavoro sulla resistenza e la forza, poi altri sette giorni di lavoro differenziato con il pallone. In pratica Pizarro deve ricominciare da capo la preparazione: l'obiettivo è rimetterlo in gruppo a fine mese e riaverlo disponibile per l'inizio di febbraio. Il Peq, accolto in trionfo dai compagni, si è confrontato con i dirigenti Montali e Pradè (la multa annunciata non ci sarà) e per qualche minuto con Ranieri. Tutto chiarito? Così pare. La Roma non può comprare nel mercato di riparazione ma il nuovo acquisto se lo ritrova in casa.