IL ROMANSTA (D. GALLI) - Baptista se nè andato, Cicinho pure (anche se in prestito, e per 6 mesi). Il prossimo brasiliano a fare le valigie potrebbe essere Doni, il cui ingaggio è di quelli pesanti - 4.1 milioni lordi, poco più di 2 netti - e grava da tempo sui bilanci della Roma. Di stipendi milionari ce ne sono altri, sia chiaro.
Il brasiliano, dicono dal suo entourage, è disposto a cambiare aria. Anche subito. Siamo alle solite, però. Esattamente come è stato per Cicinho, e a differenza di Julio Baptista, latitano gli acquirenti. Il Galatasaray, in questo senso, potrebbe rivelarsi una splendida eccezione. È una questione di ingaggio? Sicuramente sì. Non è che siano tante le società che possano permettersi di spendere 4.1 milioni lanno per un portiere. A gennaio, nel cuore della stagione sportiva, è poi ancora più difficile. Servirebbe - è brutto dirlo - che il portiere di qualche club finanziariamente importante fosse costretto a fermarsi. Daltronde, è così che Cicinho ha potuto cambiare aria. Si infortuna Angel Lopez e il Villarreal deve mettersi a cercare unalternativa per la fascia destra. Mesi fa era saltata la trattativa con il West Ham. Colucci aveva provato a mettere in piedi con il manager di Behrami, Alessandro Beltrami, uno scambio di cartellini con gli Hammers. Doni avrebbe accettato, sostengono dal suo staff, anche la soluzione Malaga. Una società che sta lottando per non retrocedere. Questo la dice lunga sullo stato danimo del brasiliano. Ranieri, però, deve fare le sue scelte. Se Doni non è tranquillo, il tecnico ne prenderà atto. Prima viene il bene della Roma, poi quello dei giocatori. Uneventuale offerta del Galatasaray, forse, farebbe il bene di tutti. Anche di Doni.