IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - E il romanista più presente (21 volte in campo finora) il titolare della fascia destra, luomo cui Claudio Ranieri, salvo infortuni e squalifiche, non rinuncia mai. Marco Cassetti, 33 anni e un contratto in scadenza a giugno, sta vivendo una stagione da protagonista. Nonostante i ritorni di Rosi e Cicinho, il terzino titolare è sempre lui: «Toccando ferro, spero di continuare così. Ad ogni modo sono contento di avere avuto fino a questo punto questa continuità, vuol dire che sto facendo bene».
e anche quello più affascinante, si chiama rimonta: «Uno spiraglio lo lascio sempre aperto, lo scorso anno abbiamo rimontato da meno 14 e quindi ho imparato che tutto è sempre possibile. Certo, poi ogni campionato fa storia a sé ed è spesso deciso da singoli episodi, ma è comunque un peccato aver lasciato ad inizio stagione diversi punti ad avversarie di medio-bassa classifica. Ci siamo ripresi, ma manchiamo soprattutto i punti in trasferta. Dobbiamo migliorare da questo punto di vista e non solo, poi faremo i conti». Atteggiamento giusto, quello del difensore, che però non si limita solo al campionato.
Anzi: parla di Champions e Coppa Italia. «Arrivati agli ottavi - spiega riferendosi allo Shakhtar - tutte le squadre sono difficili, soprattutto quelle che già nella fase a gironi hanno ottenuto il primo posto. Era meglio evitare compagini come Barcellona, Real e le inglesi, ma sapevamo comunque che ci sarebbe toccato un club con ottimi giocatori: adesso sta a noi preparare al meglio la doppia sfida. Andremo a giocarci tutte le nostre chance, sappiamo che non sarà semplice ma conosciamo anche le nostre potenzialità». Capitolo Coppa Italia: tra poco più di una settimana cè il derby: «A me piace vincere facile, quindi avrei preferito affrontarla più in là... Scherzi a parte, il derby è una gara affascinante, qui a Roma poi la stracittadina è speciale più che in altre città. Quindi sarà più duro, ma anche più gustoso in caso di vittorie. Nessuno vorrà perdere, sarà ancora una volta una sfida intensa e importante».
A proposito di derby, impossibile non ricordare quello del 6 dicembre 2009, quando fu un suo gol sotto la Sud a regalare i tre punti alla Roma: «Io non segno tanti gol, per cui me li ricordo tutti e quello contro la Lazio è stato unico». Dal passato al futuro: «Per me chiudere la carriera qui a Roma sarebbe il massimo. Vediamo come va il resto della stagione, poi parlerò con la società senza problemi, come abbiamo sempre fatto.
Adesso penso solo a dare il massimo, giornata dopo giornata».