IL ROMANISTA (V. VALERI) - Cesena per ricominciare, per tornare alla vittoria e recuperare da un giro a vuoto abbastanza pesante compiuto domenica scorsa a Genova. E proprio contro la squadra di Ficcadenti, che allesordio in serie A strappò un clamoroso pari a reti inviolate sullerba dellOlimpico, Claudio Ranieri potrebbe riproporre il tridente dattacco con il quale decise di iniziare il campionato cinque mesi fa: Totti, Vucinic e Menez.
Lallenatore di San Saba ieri ha provato i tre insieme. Dovrebbe toccare a loro cercare di scardinare la difesa romagnola, che nonostante giochi davanti al proprio pubblico non avrà certo voglia di lasciare troppi spazi alliniziativa giallorossa; lentusiasmo e lenergia della prima, dovute anche alla novità e alletichetta di sorpresa affibbiatale dallopinione pubblica, dalle parti della neopromossa sono pressoché svaniti e il primo pensiero è non farsi male, racimolando possibilmente punti utili alla salvezza.
Ranieri questo lo sa, e sa anche quanto sia difficile privarsi di un giocatore in forma come Mirko Vucinic, che nelle ultime due gare ha siglato tre reti mostrando inoltre grande sacrificio in copertura. Con lui, Jeremy Menez è luomo capace di mandare in tilt le retroguardie avversarie, con cambi di passo e break ad alta velocità che puntualmente permettono alla squadra di attaccare in superiorità numerica, o magari guadagnare un calcio di punizione da posizione favorevole.
Quando poi davanti, ad agire da centravanti nascosto cè il Capitano (ieri ha interrotto lallenamento per un affaticamento, niente di grave), allora tutto almeno sulla carta può risultare più facile. Questa volta a guardare dalla panchina potrebbe essere Marco Borriello, centravanti indubbiamente prolifico, ma che come tutti proprio tutti, Totti lo sa bene deve sottostare alla regola del turnover. Anche i dati, fin qui, danno una mano nella scelta al tecnico; dallinizio della stagione, in cinque occasioni i tre sono partiti insieme: contro lInter in Supercoppa, il 21 agosto, diedero vita a un primo tempo di alto livello, rovinato da una
seconda metà di gara nella quale un crollo fisico e mentale fece spazio alliniziativa nerazzurra. Da lì a una settimana dopo ecco il Cesena: nessun gol, ma una quantità incredibile di occasioni per farlo e alla fine lex Francesco Antonioli migliore in campo a quarantanni. Un mese dopo sempre a Roma cerano i romeni del Cluj: finì 2 a 1, la squadra creò abbastanza nella prima frazione, ma concretizzò nella seconda. Il 3 novembre a Basilea, del terzetto centrarono la porta in due: Menez al 16 e Totti, su rigore, meno di dieci minuti dopo. Il francesino terribile lasciò il posto a Greco a quindici dalla fine e il romano di San Basilio ci mise un minuto a metterla dentro.
Lultimo palcoscenico sul quale i tre giocatori più talentuosi della Roma si sono esibiti tutti insieme dallinizio è stato Torino: i giallorossi tennero per gran parte del match il pallino del gioco, rendendosi pericolosi in più occasioni. Finì 1 a 1, tutto nel primo tempo, con rete di Iaquinta e risposta di Totti su penalty nellultimo secondo utile a metà gara. Se sapranno mantenere la stessa intensità e lo stesso spirito di sacrificio visto in alcuni spezzoni delle gare ricordate, Cesena non può far paura. La qualità e lintelligenza sono due armi imprescindibili per vincere e arrivare in alto: la Roma le possiede, è ora di sfruttarle senza timore.




