IL TEMPO (T. CARMELLINI) - E invece il punto riportato a casa dalla Roma puzza di sconfitta e ridimensiona le ambizioni giallorosse in questo campionato, che sarà pure anomalo, ma ha già delle priorità acquisite: Milan e Lazio. L'insolita squadra messa in campo da Ranieri aveva sbalordito per un tempo in quanto a compattezza ed efficacia su un campo indegno che dovrebbe far vergognare l'intera serie A.
Detto questo la Roma ha tutte le colpe del mondo per non aver chiuso una gara già vinta, aver giocato un solo tempo e messo in atto l'ennesimo suicidio. Così il povero Ranieri che sarebbe potuto tornare a casa da trionfatore dopo l'azzardata formazione messa in campo (Totti, Borriello, Menez e Pizarro in panchina... e ci aveva preso un'altra volta), deve invece fare i conti con una squadra che nella ripresa non ha fatto un tiro in porta e si ritrova ancora di fronte al tabù trasferta: lontano dall'Olimpico quest'anno i giallorossi non hanno mai vinto. Difficile trovare un lato positivo a un pomeriggio simile oltre al punto che comunque smuove una classifica comunque inguardabile. Ma volendola proprio trovare, ci si può rincuorare con un Simplicio a quattro ruote motrici che realizza una doppietta e prende più volte la Roma per mano e con un Adriano diligente che gioca la sua partita pur non brillando. In questa Roma operaia s'era rivisto anche un De Rossi all'altezza: peccato perda di nuovo la testa e, in caso di sciopero, salterà la sfida col Milan. Ammesso che la Roma pensi ancora conti qualcosa...




