Solita Roma, solito Borriello

09/12/2010 alle 10:04.

LEGGO (F. BALZANI) - «Ci siamo anche noi», dice con orgoglio Ranieri a fine partita. La Roma sale di corsa sul treno che porta agli ottavi e va a sedersi nello scompartimento già occupato da Milan e Inter. Il pareggio in Transilvania contro la Cenerentola Cluj (il primo negli ultimi 17 incontri di Champions della Roma) porta ancora una volta la firma di Marco Borriello, al decimo gol stagionale.



Senza Pizarro (mal di gola o mal di fegato per le ultime esclusioni?) e Julio Sergio (infortunato nel riscaldamento), Ranieri ripropone la squadra titolare con Menez, e Borriello in avanti, il trio tenuto a riposo a Verona, nella partita che potrebbe aver decretato l’addio alla corsa scudetto. Il Cluj è avversario modesto e rassegnato da tempo all’ultimo posto nel girone. Così, dopo 20 minuti, un filtrante di Simplicio ha aperto l’autostrada del gol a Borriello. La Roma si limitava quindi a gestire senza rischiare.



L’unico pericolo per la porta di nel primo tempo arrivava dall’ex-napoletano De Zerbi, ma il romeno era reattivo. Poi tanti sbadigli e la notizia dei tre gol del Bayern con il Basilea che di fatto vidimavano il biglietto per gli ottavi. Nella ripresa il copione non cambiava. Ranieri toglieva Menez e Cassetti, entrambi diffidati, quindi a rischio . Il gol del giovane Traorè nel finale (con tanto di esultanza polemica) non cambiava la situazione ma ha confermato le difficoltà della Roma a gestire il vantaggio. Un problema che Borriello ha sottolineato a fine gara: «Subiamo troppi gol nel finale, dobbiamo essere più squadra». Risultato che i giallorossi hanno raggiunto 4 volte negli ultimi 6 anni e che porterà nelle casse della società 17 milioni. Ossigeno.



La Roma si gode dunque il passaggio del turno e aspetta di conoscere il prossimo avversario europeo (sorteggio il 17 dicembre a Nyon). Nel finale di gara, però, ecco l’ennesima lite in famiglia: Burdisso rimproverava per un pallone perso nel finale, il capitano rispondeva senza mezzi termini e la discussione continuava fin dentro gli spogliatoi. La versione di : «Lui era molto arrabbiato, non soltanto con me. Sì, la discussione è continuata anche dopo, del resto lui è argentino, io romano, siamo tosti». Poi sui gol: «Gioco dietro Borriello, è normale segnare di meno». Infine sulla società: «Noi siamo tranquilli, ma se arriva qualcuno con i soldi... Perché non la compro io? Io non posso comprare nemmeno una grattachecca»