Roma, Totti vede 250 e prepara la grande festa

04/12/2010 alle 10:40.

GASPORT (S. BOLDRINI) - Quattro gol in ventisei giorni e Francesco Totti è tornato a fare Totti. Quello che segna, quello che scala le classifiche, quello che punta alle cifre tonde. C’è odore di grande impresa: all’orizzonte, 250 gol con la maglia della Roma. Siamo a quota 248 e già a Verona, con la prima doppietta della stagione, potrebbe farcela: al Chievo, per la cronaca, ne ha già rifilati 6. Qualcuno ne assegna 249, attribuendo a Totti anche il gol al



La maglia della festa In questo ginepraio, una certezza: è pronto a celebrare con una maglia celebrativa i 250 gol complessivi — nel suo sito, a scanso di equivoci, se ne attribuisce 249 —, in attesa della festa grande: quella di quota 200 in serie A. È il suo obiettivo dichiarato. Voleva centrarlo prima della fine del girone d’andata, ma il lungo digiuno, spezzato solo il 13 novembre con la rete su rigore rifilata a Storari, ha allungato i tempi. A novembre, però, è tornato e dopo le tre reti dal dischetto, a Basilea, e Bayern, domenica scorsa, in pieno recupero, è maturato a Palermo il primo gol su azione.

Un segnale importante, anche se , intelligentemente, ha evitato di festeggiare un gol che rendeva appena meno amara la batosta del Barbera, un 3-1 che ha riportato la Roma nel cono d’ombra. Postilla: i gol effettivi della carriera di sono 275. Al conto vanno aggiunti quelli in azzurro: 9 con la Nazionale, 2 con l’Under 21, 4 con l’Under 19, 7 con l’Under 18 e 5 tra Under 16 e Under 15. Quota 300 è lontana 25 gol: distanza considerevole, ma non impossibile.



Altri numeri Lo stesso sito di , che ha festeggiato in settimana il primo anno di vita, ci offre altri numeri interessanti: 49.072 minuti giocati, 919 colpi di tacco, 1974 dribbling. Non saranno mai cifre tonde, ma rendono l’idea sullo spessore della carriera di un fuoriclasse, bravo anche nella gestione dei rapporti. Un esempio: quanti, al suo posto, avrebbero accettato che Marco Borriello gli sfilasse il pallone dalle mani per calciare una punizione? O quanti avrebbero lasciato cadere l’ennesima frase permalosa di Spalletti («i complimenti di per lo scudetto con lo Zenit? Avrebbe dovuto parlare di meno quando andai via da Roma»)? non si è scomposto: i Borriello e gli Spalletti passano, i gol e le sue giocate restano.