GASPORT (M. CECCHINI) - La speranza, in fondo, è anche una questione di facce. La fisiognomica giallorossa, adesso, racconta storie intriganti, tutte proiettate a concorrere alloscar da migliori attori protagonisti di una stagione assai più promettente di quanto non si supponeva solo poche settimane fa. Se nella vittoria di San Siro contro il Milan in copertina è andata quella di Marco Borriello, in controluce prendono corpo e vigore i profili di capitan Totti e Adriano. Colonne portanti del sogno romanista, eppure per una notte agli antipodi dal punto di vista dellumore.
Messaggio Borriello Lex attaccante del Milan è stato chiaro: «Da gennaio dobbiamo credere di più alle nostre capacità. Abbiamo una squadra fortissima ed una rosa competitiva ai massimi livelli. Sono convinto che nella lotta scudetto ci saremo anche noi fino alla fine». Un messaggio forte, che gocciola sugli umori differenti dei suoi due compagni di reparto.
Scaramanzia Totti Non nascondiamolo: il capitano giallorosso aspettava di vivere a San Siro una serata da protagonista, anche se il gran finale ha stemperato la sua malinconia. «Ho saputo solo allultimo momento che non avrei giocato ha detto ma per fortuna la Roma ha vinto e quindi va bene così. Di scudetto, però, preferirei non parlare. È ancora presto, e poi porta male. In questi anni abbiamo sempre lottato fino alla fine e poi siamo rimasti delusi. Certo, è bello aver vinto a casa del Milan, della capolista, maanche se la ruota sembra girata in nostro favore e penso anche al sorteggio di Champions che ci ha fatto pescare lo Shakthar Donetsk cè ancora tanta strada da fare».
Una strada che percorrerà anche Adriano. LImperatore alle 6 di ieri mattina è partito per il Brasile. Impressioni? In aeroporto aveva gli occhi velati da una strana dolcezza. «Sono stato felice di aver giocato titolare in quello che per tanti anni è stato il mio stadio ha spiegato. San Siro mi emoziona ancora e tutto sommato non mi sento stanco». Energia che deriva tutta dalla nuova considerazione che sembra aver strappato con il suo impegno. A fine gara su di lui De Rossi era stato chiaro: «Tutti si aspettavano già lImperatore. Sarebbe stato meglio parlare chiaro e dire che ci sarebbe stato bisogno di mesi per rivederlo al massimo, ma noi gli siamo vicini». Adriano lo ringrazia così. «I compagni si fidano di me e mi cercano nel modo giusto. Ho voltato pagina e penso di poter essere ancora protagonista». In Italia, ovvio, anche se in Brasile non si arrendono. «Da noi si troverebbe bene dice Sanches, presidente del Corinthians e riceverebbe laffetto di tutti. Certo, ha un contratto con la Roma fino al 2013 e guadagna tanto. Vediamo». Per convincerlo ha tempo una decina di giorni, perché se Adriano il 29 dicembre tornerà a Roma tutto potrebbe essere più difficile. Il sogno giallorosso, in fondo, strega anche i malinconici.




