Riise: "Abbiamo vinto da squadra"

21/12/2010 alle 10:46.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Lui le chiama vacanze «con le mie ragazze, mia moglie e le due figlie». Poi però si porta dietro anche il preparatore e sceglie un albergo sì a 5 stelle, ma attrezzato di palestre e vari campi «per ritornare presto in forma».Non conosce il concetto di riposo, John Arne Riise, partito per Dubai insieme alla famiglia. È lui stesso, come di consueto sul suo blog, a spiega

Non vuole perdere neanche un secondo, il gialloroscio norvegese. Il suo rendimento, da settembre a oggi, è stato al di sotto delle attese (in particolare sue) e a tratti è sembrato il lontano parente del campione ammirato fino a maggio. Lui lo sa e anche per questo vuole tornare in forma prima possibile. E continuare sulla buona strada già intrapresa sabato a Milano: Riise infatti, così come tutti i difensori, è stato autore di una gara senza sbavature, fondamentale contro un attacco che aveva come protagonisti Ibrahimovic e Robinho, non proprio i primi arrivati: «Mister Ranieri come al solito ha preparato accuratamente questa partita - spiega - Ci siamo concentrati a lavorare sodo in difesa a San Siro e quando abbiamo creato le opportunità abbiamo attaccato. In difesa abbiamo affrontato un Milan impressionante e l’abbiamo messo spesso in fuorigioco. Noi in difesa abbiamo avuto molto da fare, ma abbiamo dovuto anche aiutare il centrocampo e gli attaccanti. Questa è la prova che facciamo un buon lavoro di squadra, che dobbiamo mantenere in ogni partita».

Il segreto della Roma è il gruppo. Nelle partite in cui i giocatori non si sono disuniti sono arrivati i risultati. È un’equazione semplice ed esatta. Riise lo conferma apertamente, ma anche altri giocatori, vedi Menez, lo hanno confermato. Il norvegese poi è uno di quelli che nel gruppo conta eccome: scherza quando c’è da scherzare, si prende le sue responsabilità nei momenti difficili. Ranieri ne sa qualcosa: i due si parlano spesso, John,quando le cose andavano male, ha spiegato con calma e serenità quali, secondo lui, erano i problemi della squadra. E le soluzioni daadottare. I compagni lo adorano, si fidano di lui e, dopo l’infortunio alla testa, lo hanno sommerso di telefonate e messaggi: «Sono cose che non si dimenticano», ha raccontato lui al ritorno in Italia. Così come non si può dimenticare il trionfo di San Siro: «Questo è stato il regalodei giocatori ai tifosi e alla società. Un’ideale conclusione del 2010. Una nuova, bella e importante prestazione per noi con una vittoria fuori casa, contro la squadra che guida la Serie A». La speranza è che sia capolista ancora per poco. La rimonta è possibile, la Roma ci crede. Ecco perché Riise vuole essere al massimo. È andato a Dubai proprio per questo. Altro che vacanza...