IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Probabilmente non ha avuto il tempo di leggere i giornali, anche perché ieri mattina alle 7:30 in punto si è imbarcato con moglie e figli su un volo Alitalia per il Brasile, dove trascorrerà le vacanze di Natale. Alexander Doni però sa benissimo che sabato sera contro il Milan
Il tecnico alla vigilia della partita che lo ha riconsegnato alle cronache giallorosse aveva detto di avere fiducia in lui e che nulla, nemmeno un ribaltamento delle gerarchie attuali tra i pali, poteva essere esclusa. A Milano Doni ha risposto presente sul campo: non ha fatto tanti interventi determinanti, ma uno solo nel primo tempo su Ibrahimovic lanciato a rete. Fanno così i grandi portieri: pochi interventi, ma decisivi. Lo ha riconosciuto a fine partita lo stesso Ranieri, che quando cè stato da attribuire i meriti per la vittoria col Milan non si è dimenticato di lui. «Doni nel primo tempo ci ha salvato il risultato: a tu per tu con Ibrahimovic, è stato fondamentale il suo salvataggio, poi la squadra ha preso fiducia e abbiamo preso in mano la partita». E si è ricordato di lui anche Daniele De Rossi, che ha parlato da capitano (aveva la fascia al braccio visto che Totti era in panchina) alla fine della partita. «Doni - le parole di Daniele - è dopo Buffon il portiere più forte che conosco. Ha giocato bene e male, a volte ha giocato infortunato. A volte qualcuno (non dice proprio così n.d.r.) ha parlato male di lui in radio tentando di fargli terra bruciata intorno. Ma il gruppo lo ha sempre protetto e accettato. Fermo restando che anche Bertagnoli sta facendo benissimo, Doni è il numero uno».
Parole che hanno fatto piacere ad Alexander («ringrazio Daniele per quello che ha detto»), che comunque si è sempre sentito molto stimato dai compagni di squadra. Anche Totti, ad inizio stagione, sul suo sito internet spese delle belle parole per lui, che dopo la gara di Milano è sempre più convinto a rimanere nella capitale per giocarsi tutte le sue chance di riconquistarsi un posto da titolare. Perché lui si sente e si è sempre sentito titolare di questa squadra, e non ha nessuna intenzione di andarsene proprio ora che la luce alla fine del lungo tunnel imboccato lo scorso anno è vicinissima. Eppure le offerte non mancano, e ancora oggi ci sono un paio di squadre che lo vorrebbero già a gennaio: il Malaga e lAston Villa si sono fatte vive con la società giallorossa, e Ranieri ha dato il suo assenso alla cessione a gennaio. Il discorso del tecnico, in realtà, è generale e riguarda tutti i calciatori che non si sentono protagonisti a Roma: «Chi vuole andare via ha sempre detto può farlo perché io non trattengo nessuno». E vero però anche il discorso contrario, perché non più tardi di venerdì lo stesso Ranieri ha detto« io non chiudo la porta a nessuno». E Doni, insomma, che deve decidere e in questo momento non si vuole muovere da Roma. E ripartita la sfida con Julio Sergio, che non è mai stato un suo amico ma un semplice collega. E che dal punto di vista psicologico non sta vivendo benissimo la risalita del collega: ieri mattina avrebbe telefonato ad un dirigente giallorosso per avere delle rassicurazioni sul suo ruolo di titolare. Impossibile sapere cosa gli è stato risposto.