GASPORT (M. CECCHINI) - In fondo, quando si è grandi, bisogna saper convivere con le proprie debolezze. Se Achille aveva un tallone fragile e Superman pativa la kryptonite, la Roma nel giorno in cui Claudio Ranieri ammette la forza del suo gruppo allimprovviso si scopre indifesa davanti ai cali di concentrazione e alle tensioni. Basta questo per temere la partita contro il derelitto Bari? Probabilmente no, nonostante tre attaccanti siano fuori tutti insieme: Vucinic per un infortunio muscolare (al trasverso), Adriano e Baptista perché quasi ai titoli di coda della loro esperienza giallorossa.
Tensioni interne Insomma, se poi lo spogliatoio fibrilla, nessuno può sorprendersi. «Il nervosismo nasce proprio dal fatto che le nostre aspettative sono altissime. Per cui quando sbagliamo ci incavoliamo. È un nervosismo positivo, per cui dobbiamo soltanto trasformarlo in attenzione e voglia di portare in porto un risultato positivo. I ragazzi fanno la cosa più difficile, cioè segnare, poi però ci rimontano anche due gol come contro Bologna e Chievo. Sarebbero stati quei 4 punti che ormai avevamo conquistato e che ci proietterebbero in alto e ci farebbero essere più sereni». Rosa super Acclarato che le scelte saranno «solo tecniche» e non disciplinari, Ranieri santifica il suo gruppo. «Abbiamo una rosa super competitiva. Lanno scorso guardavamo con occhi forse un po invidiosi lInter, ora ce labbiamo anche noi un gruppo del genere. Tanti allenatori vorrebbero avere le nostre potenzialità. Certo, in una squadra gli equilibri sono difficili. Con la rosa ampia ci può stare un momento di rigetto. Ci sono aspetti positivi e negativi, ma abbiamo sempre parlato di grande Roma e adesso ce labbiamo, per cui sono molto contento, anche perché la mentalità vincente la possediamo. Con un campionato così equilibrato, se riuscissimo a fare un punto in più saremmo a cavallo»
Pizarro & Adriano Dal cavallo giallorosso, però, scende Adriano. Lattaccante non è stato convocato causa influenza (si dice però che lui stesso abbia chiesto di non esserci col Bari), ma ormai ha scelto: vuole tornare in Brasile, preferibilmente al Flamengo, anche se il Corinthians non molla. La voglia di andar via ormai ce lha anche Baptista. Chi invece vorrebbe restare, e giocare, è Pizarro. «Non è al 100%», dice Ranieri. Ma se resterà fuori, un nuovo caso è già pronto. E con un finale difficilmente immaginabile.




