IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - «A Milano la Roma ha avuto una marcia in più, è stato il nostro pubblico». E finita da poco la partita che ha riconsegnato la Roma al campionato italiano, almeno ad altissimi livelli, e Claudio Ranieri ha ancora nelle orecchie lurlo dei tantissimi tifosi giallorossi (e sarebbero stati molti di più se il maltempo non avesse costretto al
E a Milano la differenza lha fatta per davvero, e infatti è arrivata la prima vittoria stagionale lontano dallOlimpico. «Abbiamo vinto in trasferta, non ci riuscivamo da tempo. Vincere con la capolista è una cosa da incorniciare, ci siamo regalati uno spicchio di sogno». Uno spicchio di sogno, chiamato scudetto. La vittoria del Meazza è stata un segnale importante per il campionato, è stato quasi un avvertimento: la Roma cè, è tornata. Ora la classifica è più corta e sia Ranieri, sia i giocatori, sia tutti i tifosi giallorossi potranno passare dieci giorni tranquilli in attesa della ripresa (il 6 gennaio allOlimpico col Catania, tre giorni dopo a Genova con la Sampdoria) del campionato che, ora si può dire, è definitivamente riaperto. Un campionato in cui la formazione giallorossa è stata, troppo spesso, piccola con le piccole e grande con le grandi. Se è vero, infatti, che la Roma ha perso parecchi punti contro le ultime della classe (e il pensiero corre veloce ai pareggi con Cesena, Bologna e Chievo), è altrettanto vero che con le formazioni più blasonate non ha steccato (ad eccezione della trasferta di Napoli) mai. Prima di ieri sera, infatti, erano arrivate le vittorie con lInter e nel derby e il pareggio (un risultato stretto dal punto di vista del gioco) nella trasferta di Torino con la Juventus. La vittoria di Milano, però, è stata importante al di là dei tre punti, al di là della classifica, perché è stata la vittoria che ha cancellato in un solo colpo giorni di polemiche e ha in qualche modo rafforzato le scelte, coraggiose, di Ranieri. E facile immaginare quello che sarebbe potuto succedere se non fosse arrivata la vittoria, con Pizarro e Totti rimasti per novanta minuti in panchina a guardare i compagni. Le critiche si sarebbero sprecate, e i processi pure. E invece quando si vince anche le decisioni più impopolari diventano azzeccate, e molti malumori rimangono sopiti. Come quello, presunto, di Francesco Totti che alluscita dalla zona mista del Meazza ha risposto agli auguri di Natale dei cronisti presenti con una battuta («per voi...») che in molti hanno interpretato come un malcelato malumore. La risposta di Ranieri, che ha minimizzato, è arrivata a stretto giro di posta. «La Roma non era abituata ad avere una rosa così competitiva, ma si deve sempre pensare al bene della squadra. Quando sarà così avremo fatto il salto di qualità. Francesco è un campione anche in questo e capisce le esigenze dell´allenatore e della squadra». Parole a cui ha fatto eco il presidente giallorosso Rosella Sensi. «Al capitano vanno fatti i complimenti. E un segnale per tutta la squadra il fatto di aver accettato la panchina». Totti esempio positivo, insomma, e non poteva essere diversamente. In attesa di riprendersi sul campo il ruolo che più gli si addice, e cioè quello di insostituibile.