IL ROMANISTA (V. META) - Simone Bezziccheri si avvia verso luscita a testa bassa, «arrivederci, mister», sussurra passando accanto a un Alberto De Rossi in procinto di registrare unintervista alle telecamere di Roma Channel. Il tecnico lo richiama indietro: «Simone, cosè quella faccia? Mica stai pensando ancora a quel rigore? Guarda che lhai tirato bene e hai fatto unottima partita. Vai a casa tranquillo e sorridi...». Il Memorial Franco Sensi è finito da poco, lha vinto la Lazio ma solo ai rigori (Berardi ha parato quello calciato da Bezziccheri) e il 2010 della Primavera è andato in archivio con una foto di gruppo in cui campeggia labbraccio fra i capitani Florenzi e Zampa.
Per la Primavera quello che sta per concludersi è stato un anno importante, nonostante lepilogo amaro del campionato con leliminazione agli ottavi. «Quando si fa un bilancio del lavoro di un settore giovanile è necessario tenere conto di tanti aspetti: noi lavoriamo per la Roma, cercando di fare il meglio per la società, al di là dei risultati. Il nostro è un lavoro déquipe, siamo in tanti, dagli osservatori, ai tecnici, allo staff medico fino a quelli che hanno messo insieme queste squadre. Quanto alla Primavera, il bilancio del 2010 non può che essere positivo. Sono almeno quattro anni che la Roma lavora nella direzione che giusto la scorsa settimana ci è stata indicata da Arrigo Sacchi nellincontro che abbiamo fatto a Coverciano: far crescere i ragazzi, formarli e accorciare i tempi della loro permanenza in Primavera. Noi lo facevamo già e i risultati si vedono: guardate Leandro Greco».
I primi tre mesi del nuovo anno si preannunciano particolarmente intensi per la squadra di De Rossi, che alla ripresa del campionato ospiterà il Grosseto nellultima gara del girone dandata e prima del Viareggio (si comincia il 21 febbraio) andrà a giocarsi laccesso alla finale di Coppa Italia contro una fra Inter e Atalanta: «Le conosciamo bene entrambe, certo i nerazzurri sono una squadra di valore assoluto. È vero, ci aspettano tre mesi intensi, ma questo per noi è uno stimolo: vogliamo continuare a essere protagonisti».




