LEGGO (F. MACCHERONI) - In questa Roma non cè niente di certo. Va in vantaggio per 2-0 a Verona e rischia di perdere 3-2. Saffacciano investitori e, senza nemmeno un Silvan che fa «sim sala bim», spariscono e rimane la deliziosa faccetta di Rosella Sensi
Ranieri ha detto del terreno. Freud avrebbe colto il riferimento per collegare il ragionamento a una Roma a terra, sdraiata, direbbero a Testaccio. Un punto su due trasferte che potevano rilanciarla in corsa per lo scudetto. Ma a è terra anche a livello societario. Perché Unicredit non è proprietaria del club, lo sopporta. Questa Roma per una banca è soltanto cattiva pubblicità: stipendi da pagare, contratti in scadenza, campagna acquisti da organizzare e soprattutto debiti da onorare e tifosi che rumoreggiano. Non è un bene da vendere, ma un male dal quale liberarsi




