Operazione risparmio: partono in sei

24/12/2010 alle 09:39.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - La Banca indirizza la Roma nella prossima sessione di mercato, finestra di gennaio a partire da lunedì 3 sino a fine mese: basta follie e sperperi, deve scattare l’operazione risparmio. Anche per rendere più appetibile, riducendo i costi, la società che è in vendita da luglio e che proprio negli ultimi giorni di gennaio conoscerà i reali pretendenti, chiamati a presentare le offerte vincolanti. Unicredit, quindi, vigilia sulle mosse dei dirigenti giallorossi.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - 
La Banca indirizza la Roma nella prossima sessione di mercato, finestra di gennaio a partire da lunedì 3 sino a fine mese: basta follie e sperperi, deve scattare l’operazione risparmio. Anche per rendere più appetibile, riducendo i costi, la società che è in vendita da luglio e che proprio negli ultimi giorni di gennaio conoscerà i reali pretendenti, chiamati a presentare le offerte vincolanti. Unicredit, quindi, vigilia sulle mosse dei dirigenti giallorossi. L’input è sfoltire: dovrebbero averlo capito tutti, anche sognatori e illusionisti. Con due indicazioni fondamentali, girate ultimamente a Trigoria: 1) alleggerire subito i costi di almeno 10 milioni; 2) cedere i calciatori non utilizzati da Ranieri, anche in prestito, per alleggerire il monte ingaggi, salito con gli arrivi di Adriano e Borriello a 86 milioni di euro, troppi per una squadra che è quinta in classifica e a 7 punti dal primo posto. Il riferimento ai giocatori poco impiegati è da approfondire: la Banca non vuole certo rendere meno competitiva la Roma, impegnata su tre fronti a cominciare da quello in , a febbraio negli ottavi contro lo Shakhtar Donetsk e passando per il derby di Coppa Italia, a gennaio nell’ottavo (partita secca) contro la Lazio.
Dunque, anche in caso di offerte interessanti, la Sensi non dovrà tagliarecalciatori che fanno parte del gruppo dei titolari, da Vucinic a Menez, da Brighi a Simplicio.
La dieta del club giallorosso inizierà dopo Natale, anche se non possiamo avere la certezza che abbia l’effetto desiderato: le dismissioni di giocatori non sono mai scontate, soprattutto quando gli ingaggi sono tanto elevati (chi acquista, non vuole mai concedere gli stessi euro e pretende sempre l’aiutino di chi vende).
Comunque, già la prossima settimana, è previsto un vertice di mercato: lunedì pomeriggio, quando la Roma riprenderà gli allenamenti, o al massimo martedì mattina, Ranieri dovrà dare l’okay ad alcune partenze. La lista è già pronta, ma con un paio di posizioni ancora in sospeso. In uscita sei calciatori: Baptista, Loria, Antunes, Okaka, Rosi e Doni. 

I dirigenti giallorossi, per motivi diversi, non sarebbero d’accordo sul trasferimento degli ultimi due: preferirebbero far partire Cicinho, confermando Rosi come vice Casseti, per una questione d’ingaggio, visto che il secondo guadagna quattro volte meno del brasiliano, solo 4 gare da titolare e anche a San Siro finito in tribuna; vorrebbero confermare Doni, anche in considerazione dei tanti infortuni che hanno tenuto fuori Julio Sergio in questi primi quattro mesi della stagione. I sei individuati e a quanto pare indicati anche dall’allenatore porterebbero a un dimagrimento abbastanza evidente: circa 9 milioni. I conti sono abbastanza facili da fare: con l’addio di Baptista, unico giocatore che andrebbe via a titolo definitivo (quotazione tra i 2 milioni e mezzo e i 3) e con il Malaga favorito su Aston Villa e West Bronwich, la Roma tirerebbe un sospiro di sollievo da 5 milioni e 200 mila, considerato anche metà ingaggio da corrispondere al brasiliano sino a fine stagione, cioè 2 milioni e 700 mila lordi; i prestiti degli altri porterebbero un risparmio sugli stipendi di 400 mila euro per Loria che può tornare all’Atalanta, di 500 mila per Rosi che si può sistemare al , di 500 mila per Okaka chiamato dal Bari, di 250 per Antunes che tornerebbe in Portogallo all’Uniao Leiria, di 2 milioni 200 mila per Doni che piace sia al Malaga che all’Aston Villa. «Sto valutando proposte che arrivano dalla Spagna» ammette la Bestia. A parte Baptista, però, c’è anche chi non ha alcuna intenzione di muoversi da Trigoria. Per primo Doni che, due giorni fa, è uscito definitivamente allo scoperto da Riberao Preto, stato di San Paolo in Brasile: «Voglio rimanere: è una decisione presa con la mia famiglia». Ieri pomeriggio anche Okaka è stato chiaro: «Resto alla Roma». Ma il giovane attaccante, alla fine, potrebbe accettare di lasciare la Roma. Prima gli addii, poi gli optional. Magari Behrami, 1 milione di euro per il prestito, o Sculli, 800 mila e stessa formula (più l’ingaggio, per entrambi, da aggiungere all’operazione). Ma la prima urgenza è il rinnovo di Mexes che sta prendendo tempo. «La Roma ha tutto per fare meglio nel 2011» la promessa di Ranieri in un’intervista a Mediaset, in cui non accenna al rinnovo del suo contratto. Anche perché per il futuro, sulla panchina della squadra giallorossa, si intravede da tempo l’identikit di . L’alternativa è Gasperini, contattato un mese fa. «Penso che la Roma sarà venduta a un americano e le cose miglioreranno» l’augurio di Adriano da Rio de Janeiro.