
CORSPORT (R. MAIDA) - Un gol doloroso. Doloroso davvero. Davide Moscardelli non voleva far male alla Roma e lha dimostrato con i fatti. Quando il pallone dell1-2 del Chievo è entrato in porta, lui è andato di corsa verso il centrocampo senza festeggiare. Anzi, si è messo una mano davanti al viso come a dire: «Mamma mia, cosa ho fatto» .
LA STORIA - Moscardelli, nato a Tor de Cenci, pochi chilometri a sud dellEur, è un tifoso della Roma prima che un professionista del calcio. E uno di quelli che ridono e piangono per la squadra del cuore. Se i suoi impegni di centravanti glielo consentono,guarda sempre le partite della Roma in tv. Stravede per Totti, che sognava da una vita di incrociare su un campo di serie A. Per questo gli è sembrato innaturale danneggiarla da avversario. Negli spogliatoi, sabato sera, non ha incontrato i romanisti perché è stato a lungo impegnato nelle interviste ma si è beccato le prese in giro dei compagni:« Non hai nemmeno esultato, bravo!».
IL FALLO - Moscardelli è dispiaciuto anche per essersi trovato coinvolto, suo malgrado, nellespulsione di De Rossi. Si era rialzato subito dopo il fallo proprio per evitare che Rizzoli scegliesse la punizione più severa. Inutile, però. De Rossi era piuttosto infastidito già allinizio, perché non voleva giocare sul campo indecente del Bentegodi. E dopo il 2-2, è entrato duro sul primo giocatore che gli è capitato a tiro: guarda caso, Moscardelli. Ma non cera alcun problema personale. Tanto è vero che i due, qualche giorno prima della partita, si erano parlati attraverso Facebook promettendosi lo scambio della maglia. Scambio che cè stato durante lintervallo. Ieri, poi, De Rossi ha chiesto scusa a Moscardelli. Scuse accettate, ovviamente. Da tifoso a tifoso.