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IL ROMANISTA (M. IZZI) - Non cè forza al mondo che possa farmi ingoiare l8 dicembre, chi ama i Beatles sa che cosa significa questo giorno... Ma per la Roma la data è tuttaltro che ingrata. Dei 20 precedenti che abbiamo censito tra amichevoli, campionato, Coppa Italia e competizioni europee, 10 sono le vittorie, 6 i pareggi e 4 le sconfitte.
Nel 1932 e nel 1936 è la volta di due amichevoli vinte con lAtalanta e il Dopolavoro Italia di Ginevra, nel 1935 e nel 1937 due gare ufficiali contro la Juventus e il Pontedera valevoli rispettivamente per il campionato e per la Coppa Italia. Contro i bianconeri arriverà un pareggio, mentre con il Pontedera una sofferta vittoria nei tempi supplementari.Nel 1940 si apre il ciclo horribilis di questa ricorrenza. La Roma sale a Torino contro la Juventus, ha almeno tre occasioni limpide per passare (la terza fatta sfumare a portiere battuto da Depetrini che blocca la palla sulla linea di porta schiacciandola sotto la coscia) ma a segnare sono i piemontesi che simpongono per 3-1. Da quel momento per 15 anni, l8 dicembre rimane verboden e si raccolgono solo due pareggi, nel 1946 e nel 1949 contro il Modena e il Como (con i canarini debutta tra laltro di Gregorio Esperon, irrimediabilmente bollato nella capitale come un bidone ma in realtà talento sopraffino che nel 1941 aveva vinto la Coppa America con la Nazionale Argentina) e due sconfitte (con il Padova nel 1948 e con la Fiorentina di Fulvio Bernardini nel 1955). Dopo essersi inchinata al suo antico condottiero di Testaccio, la Roma per quasi mezzo secolo non conoscerà più disfatte in questa giornata. I primi scalpi della Lupa sono quelli del Modena (battuta 2-0 nel 1963) e del Lanerossi Vicenza.
I bianco-rossi sono piegati in trasferta su un campo ridotto ad un pantano, grazie ad una prova maiuscola di Taccola che segna una delle due reti dei nostri e fa letteralmente impazzire la retroguardia avversaria. Nel 1974 si viola il SantElia e quello che resta (poco) del grande Cagliari. Si vince due a uno ma i tifosi non credono ai loro occhi nellosservare come la sorte nega il terzo gol agli ospiti. Tiro di Prati, respinta del portiere Vecchi che centra Morini. La palla torna indietro e si stampa sul palo. Con il ciclo Viola arriva il 4-1 rifilato in Coppa Italia allInter nel 1981 e lanno seguente la storica vittoria con il Colonia con una delle gare più intense della nostra storia. Meno alta la posta, ma lo spettacolo non manca nemmeno nel 1985. I trentamila presenti allOlimpico stupiscono per lintensità del proprio tifo e anche il presidente Anconetani, amareggiato per la sconfitta arrivata su calcio di rigore, non può che dirsi impressionato da un pubblico del genere. Dopo il doppio pareggio del 1991 e del 1996 (contro Atalanta e Lazio...) ne arriva un terzo con lo Zurigo in Coppa UEFA (gol di Delvecchio e Totti). Siamo nel dicembre del 1998 (mese in cui Totti regalerà a Giannini una lupa dargento con la dedica: al mio capitano), sei anni più tardi, a 49 stagioni dallultimo capitombolo, arriverà la batosta del Santiago Bernabeu, il 3-0 contro il Real del 2004.