LA REPUBBLICA (E. CURRO') - Milan-Roma non è una partita qualunque ma una tappa fondamentale nella corsa della capolista verso lo scudetto. Eppure l´indignato popolo tifoso si occupa d´altro. Valanghe di email hanno sommerso l´intasatissimo web dell´era di Wikileaks. La domanda standard era questa: se un giocatore insulta il presidente della propria squadra e per punizione gli viene dimezzato lo stipendio, poi per premio finisce nella squadra più forte del campionato e ritrova i soldi e la Nazionale? La vulgata ha fornito questa sintesi, sbrigativa
Di colpo l´operazione è diventata più complicata: come tale, forse, tra qualche giorno verrà meglio digerita dai paladini dell´etica. Lo stesso Berlusconi a Bruxelles ha negato di essere innamorato di Cassano e pronto a scaricare la vecchia fiamma Ronaldinho, dato per partente a gennaio, destinazione Usa o Brasile: «J´aime Ronaldinho». Invece Galliani ha provveduto a spiegare i termini economici della vicenda. Bisogna sganciare 5 milioni di euro al Real Madrid entro 15 giorni dalla cessione dell´ex madridista Cassano, secondo un accordo a suo tempo stipulato con la Samp: il presidente Florentino Perez, malgrado l´amicizia col Milan, li pretende sull´unghia. «La trattativa non è conclusa: chi sborsa i 5 milioni? Noi non siamo disposti, la Samp nemmeno».
L´ultima ipotesi è che, ottenuto un congruo sconto, si accollino in parte l´onere il Milan e in parte Cassano, che dal suo nuovo club guadagnerebbe 3 milioni netti l´anno fino al 2014, dopo essersi visto dimezzare l´ingaggio sampdoriano da una sentenza di cui Garrone sottolinea la durezza: «Metà ingaggio non sono noccioline. Ad Antonio ho voluto e voglio ancora bene. La felicità non si misura dallo stipendio e lui è un infelice». La Figc osserva interessata: se Cassano torna in campo al più presto non gioca dal 26 ottobre Prandelli è contento.
Nel frattempo, come attesta il tormentone che accompagnò la Nazionale di Lippi al Mondiale sudafricano, il convitato di pietra è ovunque, anche stasera a San Siro, dove la prima in classifica prova a staccare di ben 13 punti una tra le più temute rivali per lo scudetto, che cerca a sua volta la rimonta, memore di quella quasi riuscita della stagione scorsa. «L´Italia farà il tifo per noi», dice Ranieri. In verità sembra che l´Italia parli più che altro di Cassano. Lo fa anche Allegri, indirettamente, con una chiosa sul convalescente Pato, partito per gli Usa per indagare sugli infortuni muscolari: «Quando tornerà, dovrà meritarsi il posto». Traduzione: anche Cassano deve mettersi in fila.
In effetti le perplessità attuali, più che sul suo carattere, sono sulla sua forma fisica, rispetto a un gruppo atleticamente eccezionale. La migliore opzione sarebbe di averlo già il 27 dicembre, per il ritiro invernale di Dubai, ma le citate questioni burocratiche si frappongono per ora a questa soluzione. Poi nasceranno le questioni tattiche: seconda punta, trequartista o addirittura centravanti? «Se arriva, Cassano arriva al posto di Inzaghi e Ronaldinho resta: servono 5 attaccanti in rosa». L´enunciazione di Galliani è meramente numerica e non cancella il rebus aggiuntivo: tra quei 5 (Cassano non può giocare in Champions) a gennaio ci sarà ancora Ronaldinho oppure un altro attaccante (Santa Cruz o Matri)? Allegri rinvia il problema: prima c´è la sfida con la Roma, sull´insidioso prato gelato di San Siro. «Non temo il clima, ma gli avversari e il rischio di un calo di tensione prima delle feste. Regaliamoci un bel Natale».




