Il gol fa rima con Borriello

10/12/2010 alle 09:10.

GASPORT (A. CATAPANO) - Fatevi più in là, e quelli si sono spostati. Lo avevano accolto ad agosto da perfetti padroni di casa, «aggiungi un posto a tavola », ricavandogli un angolino, «che c’è un amico in più» , ospite di riguardo, «se sposti quella seggiola...» . Hanno finito per lasciargli il posto da capotavola, la scelta del menu, le disposizioni a cuochi e camerieri. «Avanzino i primi!», e tutti a rincorrersi per servirlo. Oggi il padrone di casa è lui, l’unico che stia comodo, gli altri stretti stretti hanno i gomiti (e il fegato...) consumati. Si dividono uno strapuntino, chi si accontenta degli avanzi, chi addirittura delle briciole.

GASPORT (A. CATAPANO) - 
Fatevi più in là, e quelli si sono spostati. Lo avevano accolto ad agosto da perfetti padroni di casa, «aggiungi un posto a tavola », ricavandogli un angolino, «che c’è un amico in più» , ospite di riguardo, «se sposti quella seggiola...» . Hanno finito per lasciargli il posto da capotavola, la scelta del menu, le disposizioni a cuochi e camerieri. «Avanzino i primi!», e tutti a rincorrersi per servirlo. Oggi il padrone di casa è lui, l’unico che stia comodo, gli altri stretti stretti hanno i gomiti (e il fegato...) consumati. Si dividono uno strapuntino, chi si accontenta degli avanzi, chi addirittura delle briciole. 

Che stomaco - Marco Borriello si mangia tutto: concorrenza, aree di rigore, difese avversarie, malcapitati portieri. Con un pelo sullo stomaco così, mangia e segna come una cavalletta, digerisce come un bambino, ha il metabolismo perfetto per la Roma. Dieci gol in venti gare — sei in campionato, quattro in —, sedici centri nell’anno solare 2010 che lo posizionano al 5˚posto della classifica dei goleador del campionato, staccato da Di Natale (27), ma ad un tiro di schioppo da Cavani (18), Pazzini e Di Vaio (17). Borriello è il cannoniere principe del 2010 romanista anche considerando lo scorso campionato, con due reti in più di Vucinic (14). E poi sono il peso, l’importanza delle sue reti ad aver reso l’ex milanista il salvatore della patria. Il giorno dopo il gol-qualificazione agli ottavi di , ribadiamo: dove sarebbe ora la Roma senza Borriello?.

Altra camminata - Forse l’avrebbero salvata gli altri, quelli a cui ora gli rode perché si spartiscono le briciole? Ma avrebbero avuto la stessa presenza, lo stesso peso, lo stesso score? Sarebbero stati così decisi, reattivi, cattivi? Perché scorrendo i numeri stagionali, gli altri sembrano di un altro mondo: 4 gol (due in campionato e due in ), Vucinic 3 (tutti in campionato), Menez 2 (1+1), Adriano non pervenuto. Ufficialmente, sono tutti tanto felici dei gol di Borriello. , soprattutto, ne è entusiasta. «Siamo amici, mangiamo sempre assieme». Però lo stesso non perde mai occasione (anche a Cluj) per ricordare che «quest’anno, con la presenza di Borriello, sono costretto a giocare più lontano dalla porta, ecco perché segno di meno». Perfino Adriano giura di sentirsi felice, poi però ogni volta che langue in panchina (e a Cluj pure qualcuno della Roma si aspettava che entrasse nel finale) il suo procuratore riapre al Brasile. «Corinthians e Palmeiras lo vogliono, vedremo...», ha detto ieri Gilmar Rinaldi.

Hablate, hablate - C’è, poi, il caso Vucinic. Un crollo verticale il suo, da che lo trattavano con i guanti bianchi lo hanno spedito a mangiare in cucina. Era la sua Roma, ora la guarda da bordo campo, vittima dei gol di Borriello e, forse, del peso di quattro panchine nelle ultime sei convocazioni, così si esagera e lo si spinge a guardarsi intorno. Anche se lui — in perfetto mirkese — continua a prenderla con leggerezza, anche ieri. «Se ci sarò con il Bari? Hablate avec mister». È ancora senza voce?