Il bunker Roma regge un’ora

10/12/2010 alle 10:16.

CORSPORT (P. TORRI) - Le rimonte subite e i gol incassati nei secondi tempi. Ormai i giallorossi hanno giocato ventidue partite ufficiali in questa stagione, Supercoppa, quindici di campionato, le sei nel girone di Champions. Insomma ci sono i numeri per statistiche a cui si può dare credito. E, ap punto, queste statistiche confermano come la Roma sia una squadra che nel corso della partita vada calando. Al punto che per gli avversari possono pure progettare di aspettare gli ultimi trenta minuti delle partite per puntare a vincere o a recuperare il risultato.




GOL SUBITI - 
Dopo il quarto d’ora della ripresa, per la Roma sin qui è stata quasi sempre una caporetto. Complice anche una fragi lità difensiva che in questa stagione è stato e continua a essere un male di questa squadra. Del resto una del le riflessioni più frequenti che da un po’ di tempo esternano i tifosi è roba del tipo:oh, io ormai quando la squadra avversaria entra nella nostra metà campo, ho sempre paura di prendere gol. Una paura che a dar retta ai numeri, diventa terrore puro negli ultimi trenta minuti delle partite. Sono i numeri che lo dicono in maniera incontrovertibi le. Dicevamo che i giallorossi hanno gio sin qui ventidue partite ufficiali. Bene, anzi male, perché in queste ventidue gare la Roma ha subito 34 reti, 3 in Supercoppa, 20 in campionato, 11 in . Andando a rileggersi tutti i tabel lini, si scopre che i giallorossi di questi trentaquattro gol totali al passivo, ne han no subiti ventuno, cioè quasi i due terzi, nella mezzora finale, una media che se fosse proiettata negli altri due terzi della gara, porterebbe a un totale di 63 reti su bite. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno come ormai piace dire a molti, si può sostenere che nella prima ora di gioco la Roma fin qui ha subito appena tredici gol, ma purtroppo è il dato finale quello che conta. E il dato finale dice chiaramente che questa è una squadra che si va spegnendo nel corso delle gare. Al punto da legittimare i dubbi su una preparazione fisica che probabilmente non ha dato gli esiti che si speravano. Del resto i 12 gol ( su 20) in campionato, i 2 ( su tre) in Supercoppa, i 7 ( su 11) in incassati negli ultimi trenta minuti sono una testimonianza parecchio attendibile.



RIMONTE - 
Tutto questo, inevitabilmente, si traduce in risultati negativi dopo aver subito delle rimonte. Si è cominciato su bito, già dalla Supercoppa, un gol di Riise fa sognare un’altra coriandolata gial lorossa a San Siro, poi ad dio sogni di gloria, una dop pietta di Eto’o nell’ultima mezzora consegna all’Inter il trofeo. Si è proseguito pu re in campionato. Con il in campionato, due reti di vantaggio, Di Vaio fa doppietta e nuova delusio ne. Stessa cosa è accaduta a Verona contro il Chievo, un altro vantaggio di due gol svanito nella seconda parte della gara. E’ una Roma, in sostanza, che fa fatica a mantenere il vantaggio, l’esatto contrario di quella della passata stagione quando, una volta andata in vantaggio, si poteva stare tranquilli che il risultato non sarebbe più cambiato in negativo. Questa, invece, più si avvicina il fi schio finale delle partite e più diventa fra gile difensivamente. Perché i numeri che abbiamo dato in precedenza diventano ancora più preoccupanti, al punto che pu re una squadra modesta come il Cluj è riuscita a recuperare il risultato. Se, infat ti, si circoscrive il tempo all’ultimo quar to d’ora, si viene a scoprire che i giallo rossi nei quindici minuti finali ne hanno beccati la bruttezza di quattordici. Se non c’è un immediato cambio di tendenza, ci sarà da preoccuparsi ancora di più.