CORSERA (L. VALDISERRI) - È tempo di bilanci, anche se lanno solare, nel calcio, ha un valore soltanto relativo. Lo sa benissimo la Roma che, tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2010 ha totalizzato più punti in campionato di tutti ma, come direbbe Mourinho, ha vinto zeru tituli. Claudio Ranieri, nello speciale «Un anno di Roma», su Mediaset Premium, ha detto la sua su molti argomenti del passato recente, del presente e del futuro.
Il nuovo modo di giocare, rispetto ai tempi spallettiani: «Con larrivo di Toni non siamo più stati completamente Totti-dipendenti e abbiamo avuto un punto di riferimento importante dentro larea. Vincere a Torino, contro la Juventus, ci ha dato la consapevolezza di essere una grande squadra. Ma per me battere la Juve non è stata affatto una rivincita». La rimonta che ha portato la Roma a un passo dallo scudetto: «Avevamo capito che lInter stava perdendo colpi e che potevamo provarci e dargli fastidio. Il successo nello scontro diretto allOlimpico ci ha permesso di regalare una felicità immensa al nostro popolo».
I derby: «Rispetto ad altri, essendo romano, mi ritengo avvantaggiato nel preparare e vivere le sfide con la Lazio. I ragazzi, dal canto loro, sono stati bravi a sfruttare questo vantaggio e convinti nellandare a dama».
La delusione di Roma-Sampdoria: «Lo scudetto non lo abbiamo perso lì, ma a Napoli e, soprattutto, con il Livorno. Abbiamo perso 5 punti contro una squadra che è retrocessa. Troppi. Con il Livorno ci siamo giocati il nostro bonus a disposizione. Una sconfitta, come in Roma-Sampdoria, può capitare dopo una lunga serie di risultati positivi. La squadra, poi, ha anche reagito bene, andando a vincere a Parma». Il supporto del pubblico contro Cagliari e Chievo, anche se la delusione per lo scudetto sfuggito era grande: «Sono state partite emozionanti, che si sono rivelate delle grandi feste dappartenenza per la nostra gente».
Il mercato estivo: «Ottimo, mi ha dato una grande rosa ancora allaltezza della situazione». Linizio stentato della stagione: «La falsa partenza è stata colpa un po di tutti. Brescia è stata fondamentale, perché, nonostante tutto, siamo comunque riusciti a restare in partita fino allultimo. La vittoria sullInter, che non era ancora in crisi, ci ha fatto fare il pieno di autostima. La vera e propria svolta è arrivata in tre partite: Basilea, derby e Bayern.
Il 2011: «La Roma ha tutto per poter fare meglio che nel 2010». Cioè vincere lo scudetto. A cercare limpresa, ormai pare sicuro, ci sarà anche Adriano. LImperatore, come da copione, non ha fatto mancare la sua vena naif anche dal Brasile, dove a tavola è stato alle prese con una coda alla vaccinara cucinata in famiglia, sotto un sole a 35 gradi. Gastronomia a parte, Adriano si è lanciato in una previsione sul futuro societario e su qualche stipendio in ritardo: «Quello dei soldi ha spiegato non è un grosso problema. E poi penso che la Roma sarà venduta a un americano e le cose miglioreranno. Per me limportante è pensare di andare lì e avere lopportunità di giocare». Opportunità che, dopo una serie di mancate convocazioni, ha capito di non avere più Julio Baptista, pronto a dire di sì al Malaga.