IL ROMANISTA (P. BRUNI) - Quasi 7000 spettatori sugli spalti, 241.000 euro incassati fra biglietti, donazioni e introiti provenienti dalla vendita delle magliette allasta su ebay. Alla fine hanno vinto tutti: chi ha avuto la gioia di fare del bene e chi si è divertito a partecipare ad una serata diversa, senza coppe o punti in palio.
e introiti provenienti dalla vendita delle magliette allasta su ebay.
Alla fine hanno vinto tutti: chi ha avuto la gioia di fare del bene e chi si è divertito a partecipare ad una serata diversa, senza coppe o punti in palio. Tre ore di sano divertimento e un assegno virtuale da convertire in pasti per il Bangladesh, consegnato alla World FoodProgramm, lassociazione che sostiene il programma alimentare mondiale. Al Palalottomatica, Roma scende in campo per la fame nel mondo e il pubblico romano, per il secondo anno consecutivo, dimostra un cuore infinito.
Leroe della scorsa edizione, Francesco Totti, siede comodamente in prima fila, sul parterre, fra Bruno Conti e Jeremy Menez. I gradi di capitano, anche stavolta, passano a Daniele De Rossi, leader della selezione italiana e uno dei principali promotori della serata. Cè la Roma al completo.
Chi da solo, chi accompagnato dalla propria famiglia. La presentazione in campo è un tripudio per i colori giallorossi, gli olè della gente fanno da cornice e sovrastano pure i fischi indirizzati ai giocatori della Lazio.
Laria è di festa, non cè rivalità in campo, se non la voglia, comune e lecita, di voler vincere. Si parte con la sfida di basket, ogni giocatore indossa una canottina gentilmente prestata dai colleghi cestisti. I primi due punti dellincontro portano il sigillo di Mexes, preciso e compassato nel provare (e trovare) il tiro dalla media distanza. Il pareggio arriva quasi dopo uneternità: alla fine della fiera degli orrori, De Rossi, con un terzo tempo a libellula, piazza il momentaneo 2 a 2. Passano i minuti e il festival delle mattonate non conosce soste, si provano schiacciate, assist improbabili, conclusioni da metà campo e canestri assurdi. Sono gli sfottò fra le due panchine, al suono della sirena, a fare da contorno alla vittoria del Resto del Mondo per 30 a 18. Le lancette corrono, non cè sosta: il tempo di sistemare il parquet, sistemare le porte e si passa al calcio a 5. Le speranze dellItalia sono affidate tutte a Gigi Datome, proprio lui, è il vero mattatore dellincontro d pallone.
Dopo le favolosa prova con la sua Lottomatica a Teramo, il ragazzo di Montebelluna, si dimostra fenomenale anche con gli scarpini. Non cè nessuno che demerita, neppure Capitan Futuro che indossa i guanti e difende la porta nazionale. Sono sue le parate che permettono allItalia di vincere per 30 a 28 e di chiudere in bellezza una serata altrettanto stupenda.
«Sono davvero dispiaciuto per quanto è successo a Borriello. Ho letto stamattina della frattura. Non era assolutamente mia intenzione fargli male: mi ha tirato la maglia e nellandare indietro ho allargato le braccia in modo naturale. Sono cose che possono succedere». Con queste parole il difensore del Bari Rinaldi si è giustificato della gomitata data a Marco Borriello nel match di domenica che è costata la frattura al volto allattaccante giallorosso