Daniele para, Mexes segna da tre Roma è scesa in campo tra i sorrisi

14/12/2010 alle 09:56.

IL ROMANISTA (P. BRUNI) - Quasi 7000 spettatori sugli spalti, 241.000 euro incassati fra biglietti, donazioni e introiti provenienti dalla vendita delle magliette all’asta su ebay. Alla fine hanno vinto tutti: chi ha avuto la gioia di fare del bene e chi si è divertito a partecipare ad una serata diversa, senza coppe o punti in palio.

e introiti provenienti dalla vendita delle magliette all’asta su ebay.

Alla fine hanno vinto tutti: chi ha avuto la gioia di fare del bene e chi si è divertito a partecipare ad una serata diversa, senza coppe o punti in palio. Tre ore di sano divertimento e un assegno virtuale da convertire in pasti per il Bangladesh, consegnato alla World FoodProgramm, l’associazione che sostiene il programma alimentare mondiale. Al Palalottomatica, “Roma scende in campo” per la fame nel mondo e il pubblico romano, per il secondo anno consecutivo, dimostra un cuore infinito.

L’eroe della scorsa edizione, , siede comodamente in prima fila, sul parterre, fra Bruno Conti e Jeremy Menez. I gradi di capitano, anche stavolta, passano a
, leader della selezione italiana e uno dei principali promotori della serata. C’è la Roma al completo.



Chi da solo, chi accompagnato dalla propria famiglia. La presentazione in campo è un tripudio per i colori giallorossi, gli olè della gente fanno da cornice e sovrastano pure i fischi indirizzati ai giocatori della Lazio.

L’aria è di festa, non c’è rivalità in campo, se non la voglia, comune e lecita, di voler vincere. Si parte con la sfida di basket, ogni giocatore indossa una canottina “gentilmente” prestata dai colleghi cestisti.
I primi due punti dell’incontro portano il sigillo di Mexes, preciso e compassato nel provare (e trovare) il tiro dalla media distanza. Il pareggio arriva quasi dopo un’eternità: alla fine della fiera degli orrori, , con un terzo tempo a libellula, piazza il momentaneo 2 a 2. Passano i minuti e il festival delle mattonate non conosce soste, si provano schiacciate, assist improbabili, conclusioni da metà campo e canestri assurdi. Sono gli sfottò fra le due panchine, al suono della sirena, a fare da contorno alla vittoria del Resto del Mondo per 30 a 18. Le lancette corrono, non c’è sosta: il tempo di sistemare il parquet, sistemare le porte e si passa al calcio a 5. Le speranze dell’Italia sono affidate tutte a Gigi Datome, proprio lui, è il vero mattatore dell’incontro d pallone.

Dopo le favolosa prova con la sua Lottomatica a Teramo, il ragazzo di Montebelluna, si dimostra fenomenale anche con gli scarpini. Non c’è nessuno che demerita, neppure Capitan Futuro che indossa i guanti e difende la porta “nazionale”. Sono sue le parate che permettono all’Italia di vincere per 30 a 28 e di chiudere in bellezza una serata altrettanto stupenda.



«Sono davvero dispiaciuto per quanto è successo a Borriello. Ho letto stamattina della frattura. Non era assolutamente mia intenzione fargli male: mi ha tirato la maglia e nell’andare indietro ho allargato le braccia in modo naturale. Sono cose che possono succedere». Con queste parole il difensore del Bari Rinaldi si è giustificato della gomitata data a Marco Borriello nel match di domenica che è costata la frattura al volto all’attaccante giallorosso