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IL ROMANISTA (V. META) - La prima volta che ha messo piede sul prato dellOlimpico aveva compiuto diciottanni da poco più di un mese, indossava la maglia giallorossa e per poco non segnava un gol a Buffon nel finale di un Roma-Juve da incubo.
Domani Marco DAlessandro tornerà nel teatro del suo esordio in serie A, ma da avversario: da giugno è in prestito al Bari di Ventura, con cui ha già collezionato dieci presenze in campionato, un bottino di tutto rispetto per un 91 al primo anno di serie A. «Ma non so se contro la Roma giocherò titolare - dice -. Certo siamo sempre in emergenza infortunati...». Dopo la buona stagione disputata con il Grosseto in serie B (insieme al compagno di Primavera Crescenzi e allex giallorosso Gianluca Freddi), il salto nella massima serie lo riporterà là dove è iniziata la sua giovane carriera. Anche per questo, non può essere una vigilia come le altre: «Che bello, sono contentissimo di tornare a casa. È tanto tempo che aspettavo questa partita e adesso non vedo lora di andare in campo. Se sono emozionato? Il giusto, diciamo: in fondo vado a giocare nello stadiodel mio esordio, contro la squadra in cui sono cresciuto e per cui ho sempre fatto il tifo. Di quella sera con la Juve ho dei ricordi bellissimi, anche se la partita è andata male. Debuttare con la Roma allOlimpico, con tanti campioni in campo, per me è stato il massimo».
DAlessandro è già andato a segno con la maglia del Bari nel 4-1 rifilato al Livorno in Coppa Italia, ma è ancora in attesa del primo centro in campionato: «Diciamo che posso rimandarlo di una settimana - ride Marco -. Dovessi segnare, non so esulterei: forse un po sì, perché sarebbe il mio primo gol in serie A e poi io non è che sia propriamente un ex...Diciamo che se potessi, sceglierei sicuramente un altro avversario!». Dopo quella sera di marzo con la Juve, Marco avrebbe giocato altre due volte in prima squadra, contro Fiorentina e Torino, poi Spalletti se lo sarebbe portato in ritiro a Brunico. In questi giorni ha sentito nessuno dei suoi ex compagni? «Mi ha chiamato Taddei per chiedermi come stavo e poi Bruno Conti, con cui sono rimasto in contatto. Magari con Rodrigo riuscirò a scambiare la maglia a fine partita». A Roma ha lasciato la famiglia e gli amici, molti domani saranno allOlimpico. «Ma mica lo so se vengono tutti a vedere me. Mi hanno telefonato in tanti per avere i biglietti, mi viene il dubbio che qualcuno in realtà più che me, voglia venirsi a vedere la Roma...». Sorride Marco, felice allidea di tornare a casa: «Roma mi manca e infatti ne approfitto per fermarmi e godermi una bella giornata nella mia città». DAlessandro ha esordito nellultimo anno di Spalletti, non certo una stagione memorabile per la squadra giallorossa. Da fuori, che idea si è fatto del momento della Roma? «Ha avuto alti e bassi, ma credo sia stata anche colpa della sfortuna. Vista la fatica che sta facendo lInter e visto il Milan Ibra-dipendente, questo per la Roma potrebbe essere lanno buono per arrivare a vincere qualcosa. Glielo auguro davvero».
Dal punto di vista personale, cosa spera invece il diciannovenne DAlessandro, fra gli azzurrini più giovani nella prima gara della nuova Under 21 di Ferrara? «Voglio crescere - afferma, tornando improvvisamente serio -. Tornare alla Roma? Magari, sarebbe un sogno. Però sono giovane, devo pensare solo a fare esperienza e a migliorarmi».